Strani giorni seguirono
all'incontro avvenuto nel Paese delle steppe fra il villico Gorilla e l'Orso
Siberiano. Il Formichiere, che del primo
era suo suddito servile, molto si agitò e predicò per convincere i neofiti
abitatori della Giungla, delle pacifiche intenzioni dell'Orso e della buona e
salda amicizia che ormai lo legava al Gorilla.
Ma i neofiti abitatori della
Giungla per quanto ingenui, non erano fessi. Ben lungi dunque, dal dare credito
al Formichiere, messaggero delle proprie opportunistiche speranze, si accinsero
ad aspettare gli eventi, sì che questi, in qualche maniera, potessero
confortare l'ottimismo di quelli che sognavano l'Orso siberiano alleato zelante
e disarmato del Gorilla, oppure convalidassero il pessimismo di coloro i quali,
a causa della giovane età, e aggiungiamo non senza ragione, paventavano e
valutavano i rischi di una siffatta alleanza.
Nulla accadde, nei primi tempi
dopo lo storico incontro, che potesse dare ragione agli uni o agli altri ma
alla lunga si dovette prendere atto di un certo distacco mostrato dagli amici
dell'Orso verso i sudditi del Gorilla. Quest'ultimi si resero conto che le cose
non andavano secondo quanto invece loro ripetutamente assicurato, il giorno in
cui i seguaci dell'Orso siberiano incominciarono ad agitarsi e cercare approdo
verso altri lidi. Fu questo fatto che li indusse a scoprirsi e a far intendere
anche a quelli che ancora non l'avevano capito, che il branco dell'Orso
siberiano insensibile ai desideri del Gorilla non poteva più godere della loro
riverenza.
Ebbe così inizio lo smarcamento
tattico che vide schierati da un lato il Gorilla e gli animali che sino a quel
giorno l'avevano avversato per la pericolosa sua indulgenza verso i servi
dell'Orso, e dall'altro appartenenti a questi ultimi le bestie più diverse: il
bavoso Lumacone, la Puzzola, i Vermi, molti Pecoroni notabili, il Pavone.
Sino a poco tempo prima, i membri
di questo branco eterogeneo avevano ostentato una rispettosa obbedienza al
dictat dell'Orso siberiano, benché alcuni di loro gli avevano mostrato una
vivace ostilità, proprio per quel suo indulgere alle teorie del Gorilla; ma che
non fosse questo il motivo di tanto rancore lo si vide proprio quando il gruppo capì di
essere diventato un branco di complemento dei servi del Gorilla. Molti allora capirono che uno solo
era lo scopo che muoveva tante
bestie: la voglia del potere, con relativa divisione dei ricchi prodotti della Giungla. L’ incredibile alleanza fra il gruppo dei Vermi, del
Lumacone, della Puzzola e di tutti gli altri più sopra elencati, con gli animali sino a
ieri considerati nemici da
combattere, dette il via ad una sorta di disorientamento da far tremare i polsi al Formichiere. Per cercare di rinsaldare i
legami, i sudditi del Gorilla con a capo il Formichiere passarono dalle parole ai fatti; passaggio
che, alla maggioranza
degli abitatori della Giungla, parve stranamente facilitato da quel branco di bestie
della specie più diversa ma tutte affamate di potere.
"Bisogna abbattere il governo del
Giaguaro", farfugliò il Formichiere: "Bisogna abbatterlo!", fece eco il Gorilla,
"Abbattiamolo!" fecero tutti gli altri; e per dar colori nobili ai loro bassi rancori ed ai
loro interessi personali, tutte le bestie che facevano parte della nuova sacra
alleanza trovarono un motivo sfruttatissimo: la lotta contro i fantasmi di una classe dirigente già sepolta da tempo. Si
estraneò la Puzzola, decisa ormai ad appestare
l'intera Giungla.
In quel preciso momento
abbaiarono più forte i cani. Eran una razza di vecchi cani. I quali ringhiarono ferocemente contro
tutti quelli che erano contrari al Formichiere. Mentre raccontiamo questa
favola nella Giungla randazzese la
battaglia è ancora in corso. Si mormora che la Puzzola
appestatrice sarà levata sulle code fino al posto di comando; si sussurra che sta per venire l'era del Lumacone.
Di questo avviso non sono però i
servi del Gorilla i quali vorrebbero schiacciare Vermi, Pavoni, Vipere e Lumaconi per fondare una Giungla
nella quale regni il Formichiere. I
Pecoroni notabili bofonchiano che ciò non è possibile, ma lo dicono solo per farsi forza, per non sentirsi
responsabili e per non perdere la faccia.
Soltanto i vecchi cani abbaiano sempre più forte. Paghi
di avere conquistato,
nella lotta, la Libertà di sottocoda, sfogano il loro gaudio e fissano cupidamente le
giovani prede, che nessuno oserà loro contestare. Mentre da parte del Giaguaro
nessuna reazione, ma ad alcuni questo non parve un segno di debolezza o di resa, bensì di
resistenza. Ma in questa resistenza passiva fidano i suoi numerosi nemici. Il
Giaguaro sarà
sconfitto, e andrà via con annesso pianto sulla porta di casa. La sconfitta del Giaguaro sarà causata dai suoi stessi ex pupilli
e dai suoi interessati nemici, ma si troverà in molta compagnia.
La favola è dunque incompiuta, ma anche così com'è contiene una morale: non sempre i Giaguari sono come li vorrebbe il villico Gorilla, a meno che la vecchiezza non li renda trepidi e cauti sino alla resa. Altre morali ancora possono scaturire da questa favola incompleta: guardatevi dai giovani di ritorno e da certi branchi che fingono d'operare nella difesa della Giungla, soltanto per riempirsi il ventre dei prodotti della Giungla. E se anche il Gorilla e il suo fido Formichiere non vi convincono del tutto, aspettate la conclusione della favola, prima di cedere alle Puzzole e ai Vermi. Aspettate perché la favola non è finita e benché questi siano tempi da Cani e da Puzzole, non è detto che la gran maggioranza degli abitatori della Giungla sia rassegnata a farsi appestare dagli ideali fasulli, paralizzare dalle bave dei Lumaconi e atterrire dalle minacce del Gorilla. La favola infatti, continua.
La favola è dunque incompiuta, ma anche così com'è contiene una morale: non sempre i Giaguari sono come li vorrebbe il villico Gorilla, a meno che la vecchiezza non li renda trepidi e cauti sino alla resa. Altre morali ancora possono scaturire da questa favola incompleta: guardatevi dai giovani di ritorno e da certi branchi che fingono d'operare nella difesa della Giungla, soltanto per riempirsi il ventre dei prodotti della Giungla. E se anche il Gorilla e il suo fido Formichiere non vi convincono del tutto, aspettate la conclusione della favola, prima di cedere alle Puzzole e ai Vermi. Aspettate perché la favola non è finita e benché questi siano tempi da Cani e da Puzzole, non è detto che la gran maggioranza degli abitatori della Giungla sia rassegnata a farsi appestare dagli ideali fasulli, paralizzare dalle bave dei Lumaconi e atterrire dalle minacce del Gorilla. La favola infatti, continua.
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