La fantasia del nostro primo cittadino è davvero la sua dote più significativa. Egli infatti immagina, nella sua mente ciò che vorrebbe che fosse, e lo fa con tale intensità da non distinguere più quello che è da quello che lo stesso desidera. Un uomo di fervida immaginazione, capace di sofismi pindarici, di librarsi oltre la fisica, oltre l'ordine naturale delle cose, fino ad essere quasi metafisico. E lo si capisce leggendo a pagina 28 di un depliant illustrativo intitolato “u sicilianu”, distribuito in questi giorni in paese. In tale opuscolo sono ospitati i sindaci di alcuni paesi della zona etnea, fra i quali vi è immancabilmente anche il nostro signor Sindaco. Il quale avendo ormai acquisito la tecnica mouriniana (da Muorinho) fa un intervento apologetico ed auto incensante, nel quale presenta le linee salienti della sua attività amministrativa. E si produce in una elencazione di cose, che va sotto il titolo di “Travagghi nichi” e non “Opere importanti”, che assomiglia tanto al famoso aforisma “non fiori ma opere di bene”, tanto usato in occasioni luttuose, per meglio convincere gli amici e i parenti che il caro estinto, essendo di animo buono, avrebbe gradito dagli altri, in suo suffragio, quelle opere di bene, che in vita mai si sarebbe sognato di fare.
Nel primo punto della breve elencazione vi è la ripresa dei lavori del “Complesso” trecentesco di via dell'Agonia, il tutto per un importo pari ad euro 1.000.000, un opera iniziata da anni, neanche si stessero ricostruendo le due torri gemelle, chissà a quanto l'ultimazione, considerato che i lavori si svolgono a singhiozzo. Segue, poi, l'immancabile tormentone del cinema moderno: opera che in base ai proclami elettorali, a quest'ora, doveva essere già completa e fruibile. Invece il signor Sindaco ci annuncia una trionfale pubblicazione del bando per l'appalto dei lavori, quindi tutto ha ancora da venire, chi sa come e chi sa quando, forse mai. In penultima elencazione il primo cittadino cita l'opera pubblica del secolo, quella che i contemporanei paragonano ed i posteri paragoneranno alla torre Eiffel, al canale di Suez, alla grande muraglia cinese, etc. etc.; insomma una di quelle opere nate dalla combinazione tra l'ingegno ed il lavoro dell'uomo, che sono il vanto dell'umanità e cioè: la bambinopoli di piazza Loreto. Opera talmente intelligente e ingegnosa, che meriterebbe di essere dichiarata patrimonio dell'umanità o forse meglio andrebbe inserita nel prossimo film di Paolo Villaggio dal titolo: Fantozzi sindaco. Infine dulcis in fundo, una manifestazione di maestri dolciari organizzata da una associazione denominata Duciezio, di cui abbiamo già parlato.
In conclusione un misto fra cose insignificanti e cose frutto di pura fantasia, nulla più di questo, o meglio solo questo, che è il risultato dell'inutile e dannosa azione politica amministrativa del signor Sindaco e della sua Giunta.
Rasputin