sabato 20 febbraio 2010

LA REPLICA TELEVISIVA.


Lo spazio autogestito messo in onda la sera del 10 febbraio, ha consentito ad Ernesto Alfonso il Sindaco, di potere replicare alle critiche che da più parti provengono. In particolare il primo cittadino ha voluto rispondere, per tentare di porre riparo alla cattiva figura rimediata, alle argomentazioni sostenute nell'assemblea del 6 febbraio organizzata dal PD.
Nel suo intervento televisivo, per prima cosa ha mostrato il famoso libretto da noi spesso citato ed indicato come il libro delle illusioni. Dopo averlo ostentato alle telecamere, come se si trattasse del vangelo (sic!), lo posa sul tavolo e incomincia a sfogliarlo. Indi, ci spiega che il preambolo è una sorta di ragionamento politico, e poi sbotta dicendo che non tutto quello che lì sta scritto è realizzabile.
Per la prima volta ci confessa che di molte delle cose pensate e scritte, non era certa o addirittura possibile la loro realizzazione.
Poi tralascia il fallace scritto e inizia ad elencare tutta una serie di cose realizzate, ma che per la verità, ha il pudore di precisare che risalgono al passato, facendo capire che il prof. Agati per sua negligenza o incapacità non era riuscito a rendere operative.
Scende nel particolare Ernesto Alfonso, riferendosi alla CONSEGNA delle case popolari, già a suo tempo realizzate. Bello sforzo si direbbe! Le case erano costruite, la graduatoria era formata, e pertanto il minimo che poteva fare era consegnarle.
Poi ci spiega che la caserma dei vigili del fuoco verrà utilizzata quanto prima, ed anche lì c'è da obbiettare che è un opera già da lui trovata bella e pronta.
Cita altre cose, come l'ammodernamento della strada statale 120, rispetto al quale ci sia consentito di mantenere molte riserve, scaturenti dalla notevole difficoltà di potere intervenire compiutamente, su un tracciato che non da questa possibilità. Se il progetto portato avanti è quello che già conosciamo, si tratta di spendere una cifra enorme solo per eliminare quattro curve, pertanto è certo, che con quegli interventi, la statale 120 non diventerà mai una moderna strada a quattro corsie.
Meglio sarebbe stato, visto il cospicuo finanziamento, pensare ad una superstrada veramente degna di essere tale, da realizzare ex-novo.
Molte altre cose ha detto il signor Sindaco, ma nel complesso, valutando le cose da lui esplicitate, si può sostenere: nulla di nuovo sotto il cielo!.
Poi non tralascia, il signor Sindaco, di dare qualche opportuno avvertimento: affermando che alcune delle cose dette, nell'assemblea cittadina, sono soggette al vaglio per un'eventuale azione giudiziaria. In effetti il nostro primo cittadino, se ponesse in atto il suo intendo, diverrebbe come quel personaggio letterario, che a ogni piè sospinto ricorreva dall'avvocato, tanto che questi, per non averlo continuamente tra i piedi, gli aveva regalato un bel codice, affinché si potesse servire da sé, evitando di importunarlo per ogni singolo atto considerato irriguardoso della sua persona. Esprimiamo, comunque, tutta la nostra solidarietà, il nostro sostegno, un senso di fratellanza e compenetrazione, nei confronti di chi dovesse essere oggetto delle molestie giudiziarie da parte del signor Sindaco.
Impari Ernesto Alfonso, che la libertà di pensiero, nonché la libera espressione delle opinioni, in qualunque sede manifestate, vanno salvaguardate prima di ogni cosa, perché costituiscono l'essenza stessa della democrazia. Sappia, inoltre, che se un uomo è talmente intriso di amor proprio, da non sopportare alcuna forma di critica venga mossa al suo operato, farebbe bene a non assumere cariche pubbliche, trattandosi questa di cosa che non gli è stata certo ordinata dal medico.
Comunque la verità è che i nostri amministratori sono tanto restii ad accettare le critiche. Essi, scimmiottatori del superuomo nietzschiano, non si rassegnano ad essere criticati e redarguiti, come se avessero colto il fiore di una improbabile infallibilità, che proprio non gli si addice.
La parte più interessante del discorso è quella finale, ove il signor Sindaco, dismesse le mentite sfoglie del superuomo, dice di essere un uomo normale, con i suoi limiti e difficoltà: in tutto simile ad ognuno di noi. E che pertanto nulla può fare per l'occupazione, perché c' è in atto una crisi mondiale da lui non certo causata. E' un atteggiamento inaspettato da parte di un uomo che sempre ha ostentato sicurezza, soprattutto in campagna elettorale: potrebbe essere la sua conclusione. L'inizio della fine di un politico che non intravede più un futuro per la sua carriera: un capitolo forse già chiuso in anticipo, certificato dal fallimento politico in atto.
La netta sensazione la si coglie nelle parole ed espressioni usate, caratterizzate dalla smania di discolpasi e giustificarsi con la cittadinanza; che fanno trasparire la voglia di refluire nella massa per confondersi, abbandonarsi, quasi scomparire, onde non essere più molestato in questi tre anni che gli restano come amministratore: per poi levare definitivamente il disturbo.
Lo stesso riferimento ai sacrifici della sua vita lavorativa, hanno il senso di voler quasi sollecitare una sorta di pietas popolare, che possa indurci ad usare un metro di comprensione che fino ad oggi non abbiamo avuto nei sui confronti; come per voler creare un diffuso sentimento, che ci induca ad accettare tutte le giustificazioni da lui sostenute.
Comunque gli amici del PD hanno dimostrato, nell'occasione, di essere assai tolleranti, perché le modalità della partecipazione all'assemblea del 6 febbraio, da parte del Sindaco e dei suoi amici, non sono state certo un esempio di buona creanza politica.
Anche noi dell'Italia dei Valori, siamo orientati a organizzare, quanto prima, un'assemblea pubblica, e siccome siamo più intemperanti, rispetto a quelli del PD: un'eventuale presenza del nostro signor Sindaco e dei suoi amici, potrebbe essere accolta con un corale sibilo o rumore sgradevole, che si ottiene unendo il labbro inferiore a quello superiore ed inframmettendo tra di essi la lingua, per poi soffiare con tutta la forza che si ha in corpo. Suono sgraziato, che è meglio descritto dal sommo poeta alla fine del XXI° canto dell'inferno allorché, cosi si esprime: “ed elli avea del cul fatto trombetta.”
Sappia, pertanto, sin da ora, il nostro signor Sindaco che una sua eventuale presenza ad iniziative organizzate dal nostro partito è particolarmente sgradita.
                                                                                                      Rosso di Sera.

I CHIACCHIRI SU CHIACCHIRI . . . . MA I MACCARUNI RINCHINU A PANZA.


A proposito dell’Assemblea pubblica organizzata dal PD e svoltasi il 6 c.m. è opportuno fare alcune considerazioni circa il comportamento, molto strano ed illogico, tenuto del nostro Ernesto Alfonso, politico navigato e persona certamente dotata di ottimo acume e di buona intelligenza.
Non riesco, infatti, ancora a spiegarmi come possa aver deciso di partecipare, non ho capito bene in quale veste, a quella pubblica riunione dove era chiaro che l’oggetto delle giuste critiche da parte dell’opposizione sarebbe stato lui in prima persona.
Vediamo allora di analizzare quali possono essere stati i motivi che hanno spinto il Sindaco a quella scelta rivelatasi poi scellerata.
Conoscendo bene il soggetto ritengo che difficilmente, di propria iniziativa, avrebbe operato in tal senso, pertanto non rimane altro da pensare che sia stato mal consigliato dai . . . . soliti buoni amici di cui si circonda. Magari qualche esperto della materia gli ha suggerito di recarsi in pompa magna, così come ha fatto, accompagnato dalle persone a lui più care, per creare con questa innovativa pensata un po’ di scompiglio sia tra gli organizzatori, ma soprattutto tra il pubblico, che magari vedendo giungere all’improvviso il capo dell’Amministrazione accompagnato da . . . . . tanto di segretario personale e seguito dai più illustri personaggi dell’alta politica randazzese, intimoriti o messi in soggezioni da queste ingombranti presenze, avrebbero alzato il bavero e quatti quatti sarebbero usciti dalla sala facendo mancare la presenza del pubblico e quindi determinando il fallimento dell’assemblea.
Un’altra ipotesi, che non è poi da scartare, potrebbe essere invece una strategia di lungo periodo pensata, studiata e messa in atto probabilmente dalla mente contorta ed interessata di qualche suo consigliori al fine magari, fra tre anni, di candidare alla poltrona di Sindaco il proprio rampollo ormai lanciato . . . si fa per dire, nell’olimpo della politica locale, tramandando così un’eredità che tanti buoni frutti ha dato . . . loro. Questo o questi personaggi, se così fosse, avrebbero tutto l’interesse a fare terra bruciata intorno al nostro beneamato Sindaco, consigliandolo male e ponendolo quindi in cattiva luce nei confronti della cittadinanza, salvo naturalmente continuare a godere dei benefici per gli ottimi consigli elargiti. Tanto sarà poi l’amico “ Senatur “ a decidere le sorti politiche, e non solo, di Randazzo.
Se così fosse, spiace dirlo, ma il nostro beneamato Sindaco è finito in mezzo ad una tana di serpenti a sonagli che, tra le tante cose, gli hanno anche fatto perdere il lume della ragione, facendolo partecipare ad una riunione trasmessa dalle Tv locali dove, come afferma Rasputin, ci ha fatto la figura di . . . m.
La ciliegina sulla torta poi è quella che tutta la cittadinanza ha potuto seguire qualche giorno dopo sugli schermi di una Tv locale. Il Sindaco infatti non contento della prima bruttissima figura, ha voluto farne un’altra: per circa un’ora, diversamente dal suo solito modo intelligente di trattare i problemi locali e la loro soluzione, con un inconcludente giro di parole, non ha fatto altro che criticare chi lo criticava, senza mai trattare i problemi che affliggono Randazzo, girandoci solamente attorno e dando anzi la colpa non si sa bene a chi. In compenso però lo studio di fattibilità dell’ammodernamento ed allargamento della SS 120 è già stato fatto. ( Ma chi se ne infischia diciamo noi ), i problemi sono altri. E poi sappiamo benissimo che quello è solamente fumo negli occhi; da Randazzo a Fiumefreddo è un susseguirsi continuo di abitazioni, ville, stabilimenti, passaggi a livello ecc. che non potranno essere mai rimossi, pertanto tale progetto è destinato a rimanere lettera morta. ( Non tanto morta perché chi . . . sta studiando viene lautamente pagato con i nostri soldi ).
In conclusione ritengo che i troppi impegni di lavoro, i tanti incarichi ricevuti e soprattutto i suoi affezionatissimi consigliori lo abbiano fatto andare in totale confusione, dalla quale sarà difficile riprendersi.
                                                                        Il Mago di Rocca cannuccia

venerdì 12 febbraio 2010

Il Libro delle Illusioni ( Farsa Paesana in tre atti di Ernestus Alfonsus )

3° Atto Cultura, Turismo, Ambiente . . . ecc. ecc. ecc.


Pag. 4 – 5 – 6 – 7 – 8 . . . e chi più ne ha più ne metta del “ Libro delle Illusioni “

- Recuperare il progetto ( già finanziato dalla Provincia Regionale di Catania ) per la realizzazione di una pista per l’Elisoccorso.
Ci chiediamo che fine hanno fatto sia il progetto che il finanziamento.
- Monastero di San Giorgio e Mura di Cinta.
Mentre il Sindaco continua a spronare la deputazione regionale ( che, ricordiamo, a Randazzo in tempo di elezioni raccoglie sempre un bel mucchietto di voti, salvo poi dileguarsi ), le mura continuano a sgretolarsi e il Monastero si avvia al definitivo crollo.
- Randazzo Città dei Musei.
Ci chiediamo che fine hanno fatto l’istituendo Museo di Arte Sacra, ed i locali dell’ex Macello Comunale un tempo destinato a raccogliere i reperti dell’Antica civiltà contadina?
- Parco Archeologico.
Concordiamo con quanto dichiarato dal Sig. Sindaco: “ Essi ( I siti archeologici ) versano in condizioni di marginalità ed inaccessibilità, ma vengono quotidianamente saccheggiati dai tombaroli senza scrupoli “.
Ma gli chiediamo cosa lui abbia fatto in questi due anni e che fine ha fatto l’istituendo “ Parco Archeologico“.
- Centro Culturale Polivalente.
Con grande gioia abbiamo appreso dalla sua viva voce che l’iter amministrativo per la ristrutturazione dell’ex “ Cinema Moderno”, sembrerebbe ormai essere in dirittura d’arrivo. Ci auguriamo che non siano solo chiacchiere da festa di carnevale.
- Biblioteca e Archivio Storico.
Gli opportuni finanziamenti atti a creare una “ Biblioteca Comunale “ informatizzata, che fine hanno fatto? Sono stati richiesti? E “l’Archivio Storico”, che dovrebbe salvaguardare la memoria storica della città? Sembrerebbe che se ne siano perse le tracce, oppure quel poco che è rimasto di documentazione continua ad essere saccheggiata dai . . . soliti ignoti.
Centro Storico.
Su questo argomento riteniamo sia meglio stendere un velo pietoso.
AMBIENTE – PERSONALE – SPORT E TEMPO LIBERO – SICUREZZA
Questi argomenti, data la loro . . . complessità riteniamo non discuterli affatto, evitando così ai nostri lettori sia una perdita di tempo che un’ulteriore arrabbiatura.
Una cosa però va sottolineata a proposito dei Rifiuti:
. . . . . . . cercheremo di modificare il regolamento sulla tariffa dei rifiuti, prevedendo risparmi per i contribuenti, secondo la logica più ricicli = più risparmi. ( Sono parole del Sindaco ).
Egregio Sig. Sindaco tutta la cittadinanza, in questi giorni, ha potuto appurare, con le proprie tasche come Lei predichi bene e razzoli male.
Infatti mentre da un lato i cittadini randazzesi, in buonissima percentuale, attuano la differenziazione dei rifiuti solidi urbani con un costante aumento annuo; Lei, molto coerentemente, anzicchè diminuire le bollette le ha ulteriormente aumentate.
Meditate gente . . . meditate.
                                                                           Cesare Borgia Junior

giovedì 11 febbraio 2010

I PIFFERI DI MONTAGNA.



La sera del 6 febbraio, nel salone dell'Istituto Santa Caterina, si svolgeva la manifestazione del PD, della quale avevamo già parlato in precedenza.
Gli organizzatori, confortati da una buona presenza di concittadini, iniziavano i lavori all'orario prestabilito, con un intervento del prof. Michele Mangione, candidato Sindaco del centro-sinistra alle ultime elezioni amministrative.
Il buon oratore si addentrava nel suo discorso, trattando le questioni più sentite, che travagliano la nostra città; riferendosi, nel suo dire, con insistenza ad Ernesto Alfonso il Sindaco e alla sua politica fallimentare, come se lo stesso fosse presente lì, davanti a lui.
Le cose della politica sono a volte imprevedibili, difatti, mentre il Mangione scorreva il suo discorso continuando ad invocare il nome del suo avversario politico, da fuori si udiva un vociare, accompagnato da un intenso e consistente rumore di passi. E come avviene in certi film di suspense, mentre il Mancione evocava, evocava, evocava: nella sala si materializzava Ernesto Alfonso seguito da un codazzo di amici, militanti politici della sua parte, consiglieri comunali e assessori.
Uno stato di strano stupore si impadroniva dei presenti, i quali si chiedevano se il Mangione non avesse capacità divinatorie e magiche, tali che invocando in maniera così intensa avesse causato la sgradita materializzazione.
E' certo cosa insolita, perché mai si era visto il capo di un partito, prendere parte all'assemblea del partito avversario: situazione sconcertante, quanto strampalata. E dire che nel nostro comune se ne sono visti momenti di tensione politica, ma un fatto del genere non si era mai verificato.
Il signor Sindaco, con molta disinvoltura, prendeva posto in seconda fila, mentre i suoi accompagnatori, stavano acquattati, in timoroso silenzio in un angolo semi-nascosto della sala.
Certo c'è da capire cosa sia potuto passare nella testa di un uomo, che nonostante la diversità di posizione politica, abbiamo sempre ritenuto essere dotato di buona intelligenza: domanda a cui non troviamo risposta.
Mentre nella mente di molti balenavano gli interrogativi accennati, al moderato discorso di Mangione, seguivano quelli di Alfio Mannino, Fortunato Caggegi e del nostro commissario Piero Proietto, i quali, nonostante Ernesto Alfonso e la sua incomprensibile presenza, lanciavano strali che fendevano l'aria, come lame d'acciaio, e arrivavano diritti al destinatario; il quale non poteva che passivamente soggiacere ed incassare.
I brillanti oratori trattavano tutte le questioni che riguardano la città, inchiodando il Sindaco e gli amministratori alle loro responsabilità. Sembrava di stare su un ring: un pugile menava e l'altro incassava vittima, della sua stessa sconclusionata idea di essere lì, presente.
Una presenza inutile, ingombrante, fuori luogo, tanto più che non gli venne neanche concesso di prendere parola, perché il signor Sindaco avrebbe dovuto prenotarsi per tempo, come tutti gli altri oratori; comunque quella non era la sua riunione e non avrebbe avuto alcun senso consentirgli le repliche in chiusura.
Insomma, il puerile, patetico, sconclusionato disegno di creare scompiglio in casa d'altri fallì e la truppa del Pdl, fece la fine dei pifferi di montagna, che andarono per suonare e furono suonati; costretti mestamente a tornare a casa con le pive nel sacco.
Se dovessimo trovare una frase per chiudere il discorso, non potremmo che rifarci alla musa ispiratrice del centro-destra Emilio Fede, il quale, nei momenti di difficoltà, profferisce : “che figura di m.......!”.
                                                                                 Rasputin

sabato 6 febbraio 2010

Il Libro delle Illusioni ( Farsa Paesana in tre atti a cura di Ernestus Alfonsus)


2° Atto

Pag. 1 – 2 - 3 del “ Libro delle Illusioni “ – Sviluppo e occupazione, Infrastrutture.

Completare l’area per insediamenti produttivi in contrada Arena-Pignatuni e migliorare gli opifici della zona artigianale e industriale in contrada S. Elia . .
( L’area è stata forse completata? E gli insediamenti produttivi che fine hanno fatto? Non parliamo poi della . . . zona artigianale e industriale di S. Elia. Altro che miglioramento si è svenduto, sarebbe più giusto dire regalato, l’unico edificio in muratura di mq. 250 su due elevazioni, con 1.500 mq. di terreno circostante per la ridicola cifra di € 63.450,00. A proposito Sig. Sindaco vorremmo conoscere il nome dell’espertissimo perito, certamente un dipendente comunale, che ha fatto tale valutazione. Stranamente in questi giorni però va all’asta “Un’Opificio Industriale“, poco più che una baracca, di 300 mq. per l’importo base di circa € 142.000,00. Ora ci chiediamo quali criteri vengano usati da queste menti eccelse nella valutazione degli immobili comunali. Quelli Buoni regalati e le baracche vendute a caro prezzo, c’è qualc’osa che non torna, bisognerebbe indagare ).
Ridefinire la zona per insediamenti commerciali prevista lungo la SS 284 . . . realizzare nelle aree contigue un “mercato contadino” secondo le previsioni del nuovo Piano di Sviluppo Rurale . . .
( Di tale progettualità non sappiamo assolutamente niente, pertanto o non è stata iniziata, o forse il fascicolo è già stato inserito nell’istitundo “Archivio Storico” – vedi pag. 5 ).
Sollecitare la realizzazione della “Strada del vino e dei sapori dell’Etna”, di cui il nostro Comune è promotore, . . .
( E meno male che Randazzo è il Comune promotore, infatti mentre altri centri quali Linguaglossa e Piedimonte Et., che certo non hanno la tradizione né la produzione vitivinicola di Randazzo, fanno annualmente delle belle manifestazione, Randazzo stà a guardare ).
Rilanciare la Mostra-mercato dell’antiquariato “Randazzo antiquaria” . . . .
( Ma quando mai si è fatta nella nostra città una vera mostra dell’antiquariato locale. Il Sindaco o l’ha sognata o ha confuso Randazzo con qualche altro comune, ne gira tanti ).
Ammodernamento della S.S. 120 per cui già esiste un finanziamento che prevede Randazzo come capofila per la redazione del progetto esecutivo. . .
( Aspettiamo che il Sindaco ci relazioni in merito, vista l’importanza per Randazzo del progetto vorremmo saperne di più, a meno che non si tratti del solito fumo negli occhi ).
Ampliare il Cimitero Comunale.
( Questa è l’unica cosa di cui si parla in Consiglio Comunale, ma fino ad ora solo . . . chiacchiere ).
Valutare complessivamente il sistema della viabilità e della mobilità in tutti i quartieri e soprattutto nel centro storico . . .
( Di questo avevamo già parlato nel 1° atto, la viabilità e lo stato del centro storico sono sotto gli occhi di tutti, tranne di quelli del Sindaco e della sua Amministrazione. Loro hanno altro a cui pensare: “Volano Alto” ).
Prevedere, in accordo con le autorità sanitarie, il potenziamento dell’ex struttura ospedaliera, . . . .
( A parte il fatto che come sempre non si è fatto niente, anzi i servizi continuano a peggiorare, Vi consigliamo di non far sapere che a Randazzo esiste una larva di struttura sanitaria, altrimenti il potente Raffaele, sapendo con chi siete schierati, la chiude definitivamente. . . altro che potenziamento ).
Definire le procedure per il passaggio al patrimonio comunale di tutta l’area dell’ex stazione della Ferrovia dello Stato . . . da destinare ad un grande Parco Urbano Polivalente . . .
( Parole .. Parole .. Parole. . . diceva una bella e brava cantante degli anni 70 ).
Ricercare i necessari finanziamenti per la realizzazione del sistema fognario della parte ovest . . . .
( Chissà se il Sindaco li ha trovati, non ce lo ha ancora detto, . . . ma non disperiamo ).
Verificare il funzionamento del depuratore . . . .
( Questa verifica, probabilmente, la farà la Procura della Repubblica di Catania e speriamo che chi ha sbagliato, paghi ).
Potenziare e adeguare il sistema idrico esistente . . . .
( Il Sindaco non ha ancora capito che non è l’acqua che manca ma è la rete idrica che è un colabrodo. Ed è su quella che bisogna intervenire, richiedendo un finanziamento. Intanto però consigliamo il Sindaco ma soprattutto il fontaniere comunale di andare a riparare l’enorme perdita in Via Umberto, nei pressi dell’abside della chiesa di S. Maria. E’ mai possibile che il personale del comune, lautamente pagato con i soldi dei cittadini non faccia mai il proprio dovere e devono essere sempre i randazzesi a segnalare i guasti ).
A Proposito Sig. Sindaco vorremmo sapere a cosa e quando verranno utilizzati i locali dell’ex Macello Comunale, visto che i lavori di restauro sono stati completati nel 2005 e rimangono tutt’ora inutilizzati. Si aspetta forse che vadano in malora come quelli dell’ex Pretura?
Perché non vi trasferisce, ad esempio la biblioteca, così cominceremmo a risparmiare un bel po’ di danaro a beneficio del Bilancio Comunale e quindi delle tasche dei contribuenti?
In attesa delle sue risposte, alla prossima puntata.
                                                                                                Cesare Borgia Junior

venerdì 5 febbraio 2010

BOLLETTE DA CAPOGIRO.

In questi giorni ci sono state recapitate le bollette del servizio idrico comunale.
Tutti i cittadini hanno potuto constatare il notevole aumento rispetto all'anno scorso, che non è certo da imputare ad una lievitazione dei costi per la gestione dell'acquedotto, ma alla ormai arcinota abitudine dei nostri amministratori di fare cassa su tutto, per incrementare gli introiti del Comune. Deprecabile abitudine, che per essere esercitata si serve dell'utilizzo delle tasche di tutti noi cittadini. E mentre il patriarca romano (Silvio Berlusconi), ad ogni manovra finanziaria, prima di qualsiasi suo dire proclama: “di non aver messo le mani nelle tasche degli italiani” e poi, di quella, ne spiega il contenuto. I suoi adepti, governanti della nostra città, candidamente, come se nulla fosse, si sono specializzati nell'attingere dai nostri incolpevoli portafogli, immiserendoli sempre più.
Qualcuno dirà, che i nostri amministratori non sono tanto distanti dal loro mirabile capo nazionale, il quale predica bene ma razzola male, essendo le nostre finanze sempre più povere, nonostante i proclami sbandierati ai quattro venti.
Ogni occasione è buona per incrementare le casse comunali, ora viene usato il cimitero con la storia delle concessioni scadute, che vanno rinnovate versando un certo obolo, ora vendendo gli immobili di proprietà comunale, ora con l'aumento della bolletta dell'acqua. Insomma tutto si fa per mantenere a galla le finanze comunali e consentire ai nostri amministratori di potere continuare a godere, a nostre spese, delle varie indennità di carica da loro percepite.
Certo che aumentare il costo dell'acqua è la stessa cosa di un tempo quando iniqui amministratori imponevano la tassa sul macinato. Il pane e l'acqua sono due componenti essenziali del nostro vivere quotidiano, generi di prima necessità, dei quali non se ne può fare a meno. Salvo volerci indurre a risparmiare anche l'acqua; riducendone il suo consumo al fabbisogno strettamente necessario: solo per cucinare e bere. E l'igiene personale? magari una volta l'anno o al massimo ogni sei mesi. Certo si porrebbe un problema serio, di carattere igienico-sanitario, perché resteremmo città d'arte, ma piena di cittadini sporchi e maleodoranti. E poi c'è il gravissimo problema dello sciacquone del cesso; lì la cosa si complica, forse occorrerà commissionare uno studio, per trovare soluzioni che, ci consentano di economizzare l'uso del costoso liquido in occasione dei bisogni fisiologici. Oppure potremmo riacquistare la sana e buona abitudine di andare all'aperto a soddisfare i nostri bisogni.
Sono tutte idee e suggerimenti sommariamente abbozzati, ma che possono tornare utili per risparmiare sulla bolletta dell'acqua. Vedremmo, se qualche associazione di consumatori, riterrà opportuno realizzare una guida specifica, che aiuti l'utente randazzese ad economizzare il più possibile le risorse idriche. E' chiaro che sarà difficile trovare soluzioni diverse da quelle sopra prospettate, ma non si sa mai con tutti gli scienziati che ci sono in giro (sic!).
Tornando al ragionamento serio e sintetizzandolo al massimo, non ci resta altro da fare che sollecitare i nostri amministratori a rileggere quanto scriveva padre Rosmini sui vizi della Costituzione. L'illustre filosofo riferendosi ai politici diceva, che questi non devono spremere troppo le casse dello Stato (nel nostro caso il Comune), ma ricevere da questo soltanto una modestissima retribuzione. Le indennità percepite dai nostri amministratori, sarebbero considerate un abuso dal Rosmini, ma è inutile continuare a deplorarle visto che cosa fatta capo ha.
                                                                        Rasputin

lunedì 1 febbraio 2010

Il Libro delle Illusioni (Farsa Paesana in tre atti ).


1° Atto
Sono trascorsi già 20 mesi da quando il nostro . . . . amatissimo Sindaco è stato eletto e, come giustamente chiedeva, bisognava concedergli qualche mese di tempo prima di poter dare un giudizio sereno sul suo modus operandi, in ordine alla gestione della nostra cara ed amatissima città. Di tempo ne è passato dalla sua elezione, ed anche tanto, pertanto riteniamo adesso di poter cominciare a tirare le somme di questa . . . . meravigliosa ( sic! ) gestione. Ricordiamo ancora le pesanti e sicuramente giuste critiche che lo stesso non tralasciava di indirizzare alla passata amministrazione Agati, in campagna elettorale, tacciandola di immobilismo e definendo l’opuscolo del Programma come: “ Il Libro dei Sogni “. Aveva perfettamente ragione, sottoscriviamo in pieno tale definizione, peccato però che il nostro beneamato Ernesto Alfonso si sia dimenticato di averne pubblicato e ampiamente diffuso uno anch’egli; certamente meno voluminoso di quello del suo predecessore, ma non per questo meno ricco di argomenti, progettualità e impegno personale nei settori più significativi di questa disgraziata comunità. Ci aveva convinti tutti, anche perché al nostro simpaticissimo Sindaco bisogna riconoscere una dote indiscutibile: sa ben parlare e quindi anche scrivere. Peccato però che le chiacchiere e le promesse, se non sono seguite dai fatti, non portano a niente, o sarebbe più corretto dire che qualche . . . sonante Liretta . . . pardon! . . Euro, dei contribuenti, per l’enorme mole di lavoro legittimamente svolto dagli Amministratori a beneficio della comunità, nelle loro tasche entra.
Ebbene se quello di Agati è stato Il Libro dei Sogni, il suo, caro Sig. Sindaco, lo possiamo sicuramente definire “ Il Libro delle illusioni “. E siccome sono tanti gli argomenti trattati vedremo di analizzarli e commentarli poco alla volta.
Cominciamo dalla copertina interna, si legge: “ Nella speranza di riprendere il percorso interrotto nel 2003, mi propongo alla guida della nostra Città, con forti motivazioni, entusiasmo e con spirito di servizio . . . . vorrei riprendere l’iter di interventi, ordinari e strutturali, per contribuire alla crescita socio-economica di Randazzo. La Sicilia, fino al 2013, potrà godere dei benefici previsti dalle speciali leggi dell’Unione Europea. Attraverso questa particolare legislazione, le comunità siciliane più operose e dinamiche potranno accedere alle risorse finanziarie del Fondo Sociale Europeo. Anche Randazzo dovrà avere questa possibilità e su questa strada maestra mi impegnerò al massimo per dare un’accelerazione al processo di interventi strutturali per favorire lo sviluppo della Città e creare occupazione stabile per i giovani . . . Quindi, con molta umiltà, metto a disposizione di tutti i concittadini la mia personale esperienza, le mie competenze e la mia professionalità, maturata negli anni anche al servizio di altre amministrazioni, nel particolare settore dei finanziamenti – europei, nazionali e regionali – a favore delle Amministrazioni e delle comunità. Vorrei porre i cittadini al centro dei processi decisionali e non relegarli a semplici spettatori (passivi) della volontà di pochi.
( Il Sindaco non ci ha ancora relazionato circa la . . . gran mole di progetti presentati e su quelli ( sic ! ) eventualmente finanziati; nutriamo qualche dubbio in tal senso ).
. . . . . . . . Randazzo ha bisogno, innanzitutto, di recuperare la sua immagine di Città turistica, attraverso interventi ordinari e straordinari sulle strade interne, ( stiamo ancora aspettando tali interventi, le buche sono ancora lì. Di tanto in tanto ci si limita a riempirne qualc’una con il solito bitume che alle prime piogge và subito via ), sul verde pubblico, ( questa è l’unica cosa che a Randazzo non manca, infatti anche d’estate l’erba a Randazzo non manca mai ), sull’illuminazione, ( alcuni lampioni danneggiati e rotti, sono ancora sui bordi delle strade, non ci si è curati neanche di rimuoverli ), sulla segnaletica, ( di questa non ne parliamo proprio, ci chiediamo solamente quali menti contorte abbiano potuto pensare e programmare la collocazione di tale segnaletica. La città è nel caos più assoluto ), sulle aree giochi per bambini e ragazzi, ( la bambinopoli di piazza Loreto è sotto gli occhi di tutti ), sulla cartellonistica pubblicitaria, ( si sono spedite lettere, raccomandate, si sono sguinzagliati i Vigili Urbani al solo scopo di fare cassa e nient’altro ), sul funzionamento del depuratore fognario, ( questa è proprio comica . . . meglio stendere un velo pietoso, proprio per l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale abbiamo notizie di una denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Catania dai proprietari dei terreni della zona interessata ), sull’erogazione idrica. ( questa Sig. Sindaco ce la poteva proprio evitare. In questi giorni stanno arrivando le bollette da pagare, che sono diventate veramente salate e la gente ne ha le scatole piene di tirare sempre più la cinta per mantenere dei “Fannulloni“, se non addirittura per assumerne altri ).
Nei primi mesi di lavoro la Giunta Comunale dovrà impegnarsi al massimo per tutti gli interventi necessari a ripristinare l’immagine di una Città pulita, ordinata e ospitale.” ( Se di questo ci si può vantare non è certo merito Suo ne della Sua Amministrazione, ma dei cittadini randazzesi a cui bisogna riconoscere il merito ed il pregio dell’ospitalità, della pulizia e dell’ ordine ).
                                               Cesare Borgia Junior