venerdì 25 febbraio 2011

IN BRACHE DI TELA.


Le difficoltà aumentano di giorno in giorno, e il nostro caro Ernesto Alfonso si arrabatta come può. Finita, per ora, la stagione del presenzialismo televisivo e ritenuto che l’intento mistificatore della realtà sia andato a buon fine, per il nostro signor Sindaco nuove e minacciose nubi si addensano all’orizzonte.
E pensare che i nostri amministratori ritenevano che fosse arrivata la bonaccia (non una di quelle di Berlusconi), avendo potuto finalmente elargire alla città l’elemosina dei cantieri scuola.
Stupisce, infatti, che Ernesto Alfonso non si sia ancora presentato in televisione per rendere nota alla cittadinanza la grande conquista occupazionale. Stupisce, perché nell’assoluta miserabile pochezza prodotta da questa classe politica, anche i cantieri scuola sono reclamizzati come un risultato senza pari nella storia della città di Randazzo. 
Ma torniamo ai nuovi dolori del nostro Sindaco. Sembrerebbe, infatti, che all’interno della già traballante maggioranza si sia creata una nuova fronda contro il già martoriato Ernesto Alfonso.
 Alcuni consiglieri di maggioranza hanno chiesto, con documento scritto, che siano rispettati i patti e, di conseguenza, sia messo fuori della Giunta l’assessore Ragaglia, per far posto al consigliere Proietto.
Ma i dolori di stomaco nella maggioranza vanno oltre; al punto che qualche stretto collaboratore del signor Sindaco, dice che ormai si naviga a vista. In altri termini, non c’è più o quasi la maggioranza in consiglio comunale, improvvisamente svanita come neve al sole.
Ma la preoccupazione del signor sindaco per lo sfaldamento della maggioranza è relativa. Poiché di servi sciocchi ve ne sono parecchi, anche dall’altra parte della barricata, vale a dire tra le fila della minoranza. E così si può ricorrere a quelli utilizzando l’antico sistema del piatto delle lenticchie.
La preoccupazione più grave, del nostro signor Sindaco, è che il Ragaglia rientrerebbe quale consigliere comunale, perché primo dei non eletti, nella sua lista, proprio dietro al Proietto assessore in pectore.  
In maniera più o meno esplicita l’assessore che sta per essere cacciato ha fatto capire che si ritiene libero: vale a dire non vincolato alla maggioranza. 
Questa latente minaccia, forse, toglie il sonno al nostro Ernesto Alfonso. Egli da un lato non può ignorare il diktat che gli proviene da un considerevole numero di suoi consiglieri, ma sa pure che il signor Ragaglia è un tipetto niente male, politico di lungo corso che sa il fatto suo: tutt’altra cosa rispetto agli abulici attuali consiglieri comunali. 
L’ovvia conseguenza è che Ernesto Alfonso si ritroverebbe, in consiglio comunale, un inatteso avversario che potrebbe fargli vedere i cosiddetti sorci verdi.
Ecco il dilemma delcampiano: finire senza maggioranza come la volta precedente, oppure passare per le forche caudine di un avversario che ne sa più di lui?
A noi sembra che la notte dei lunghi coltelli si avvicini sempre più, e quanto più si avvicina, tanto più ci pare d’intravvedere Ernesto Alfonso rimasto in brache di tela. 
                                                         Rasputin

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