venerdì 30 marzo 2012

Massimo segno della fine, è il principio.


Una lunga attraversata, faticosa, spossante, carica di pericoli e insidie, una battaglia ìmpari, combattuta a mani nude contro un potere politico famelico, arrogante, insolente, affarista, che ha garantito, ricercato e preservato solo interessi particolari. Una classe politica ignobile, vile, incapace di risolvere una sola problematica cittadina,  anche la più semplice, anche solo per dare un pur flebile segnale di interesse per il bene comune. Un gruppo dirigente inutile, anzi dannoso per la città, privo di idee, incapace di qualsiasi tipo di iniziativa utile, salvo trovare stimoli e  voglia di fare le cose nelle quali c'era o c'é un tornaconto personale o magari un interesse di qualche amico degli amici.
Girovagando per la rete mi sono imbattuto nel blog di tale Nunzio Spanò. Tra i tanti interessanti articoli, uno in particolare ha destato la mia attenzione, e precisamente quello dal titolo: "Il Sindaco di Randazzo Ernesto Del Campo, primo in graduatoria come responsabile di Piano al GAL Etna". Segue un post del 27 dicembre 2011 che dice: "u figghiu aviva bisognu ri nautru postu.", e poi continua. Ometto il resto perché provo vergogna quale cittadino randazzese nel leggere simili commenti. Coloro che hanno stomaco forte, possono comunque, se vogliono, leggere il séguito andando sul blog di questo signore, che tra l'altro é consigliere comunale d'opposizione al Comune di Bronte.
Così finalmente abbiamo la prova certificata del genio insuperabile del nostro primo cittadino. Purtuttavia la cosa curiosa, che induce ad una naturale e spontanea domanda, è come mai tutti gli scienziati si ritrovano nello stesso posto? Guarda caso tutti nel PDL, e guarda caso tutti con Firrarello.
Il signor Francesco Paolo Rubbino intramontabile politico nostrano, tempo fa ci informò per televisione, che senza il Del Campo la nostra città sarebbe già finita in rovina.
Il nostro punto di vista è assai differente, siamo più inclini a ritenere il nostro primo cittadino "l'uomo della rovina". Comunque fra qualche tempo potremmo tirare le somme di un quinquennio a dir poco disastroso  per la nostra piccola città.
Con l’approssimarsi del tempo delle grandi manovre elettorali, i nani, i piccoli o grandi fenomeni da baraccone, gli sprovveduti, gli incapaci, i rovina paese, incominciano a fare capolino. Timidamente si propongono in maniera quasi surrettizia, in surplace, pronti a lanciarsi nella mischia per agguantare un posto in giunta o in consiglio comunale.
Qualcuno ha già iniziato il giro dei sepolcri anticipando il giovedì santo: sondaggi  utili a capire se vi é gradimento per una sua eventuale candidatura a sindaco.
I segnali attuali non sono granché confortanti, nulla su cui vale la pena veramente soffermarsi. Quanto a noi siamo pronti alla battaglia campale, tanto é vero che é stato ricostituito il circolo cittadino, e a giorni sarà aperto a tutti quelli che insieme a noi vogliono tendare di cambiare le sorti della nostra città. Riteniamo che non bisogna fare una battaglia per la vittoria a tutti i costi, perché mettendo insieme tutto e il contrario di tutto, anche quando si vince in realtà, si è già perduto. Del resto é ciò che è avvenuto in questi ultimi vent'anni, con un’unica eccezione: l’amministrazione comunale guidata dall’avvocato Angela Vecchio, perché sostenuta da una maggioranza politica omogenea e coesa, tanto da farne l’esperienza migliore degli ultimi tempi.
Bisogna impostare primariamente una battaglia di idee e di progetti, supportati da una classe dirigente capace di realizzarli, e così attuare il cambiamento.
L'abdicazione delle idee e la dismissione del senso critico, nei confronti di certe proposte politiche, hanno rappresentato il male peggiore, generando, in un momento successivo, il disinteresse verso la politica da parte della stragrande maggioranza dei cittadini.
Certamente seguire le performance di Ernesto Alfonso, dei suoi assessori e degli stessi consiglieri comunali è quanto di più deprimente possa un uomo di media intelligenza vedere. 
Nessun spettacolo è da ritenere ridicolo e esilarante quanto quello offerto da nostro consiglio comunale. E poi si ha il coraggio di dire che non esiste un luogo dove gruppi di buffi attori si cimentano nel riuscito tentativo di fare scompisciare dalle risate gli astanti.
Orbene il tempo delle farse è finito, non ci sono più i margini temporali per continuare a prenderci per il culo: con gente come quella che abbiamo tuttora si rischia che la farsa finisca in tragedia. Le prossime amministrative rappresentano certamente l'ultimo appello, ognuno pensi bene a quello che fa, perché altri cinque anni, come quelli appena trascorsi, potrebbero definitivamente affossare la città.
L'unica soluzione politica possibile viene certamente da sinistra, adottando una progettualità che abbia come punto di riferimento l’aria culturale progressista che certamente esiste, essendosi palesata in altre occasioni elettorali.
Noi ci crediamo: e voi?
Hasta la victoria siempre.
Rosso di Sera














Nessun commento:

Posta un commento