lunedì 18 luglio 2011

I NUOVI MOSTRI.

Da qualche tempo la nostra classe politica è irrequieta. Si dice di scontri verbali e diverbi talmente accesi, da indurre i disputanti a passare a vie di fatto. Questo è avvenuto per diverse volte.
Un clima veramente pesante che ha indotto Ernesto Alfonso il Sindaco a indire un incontro con tutti i consiglieri comunali, al fine di indurli a cambiare atteggiamento, onde evitare di trasformare ogni riunione in un incontro di boxe. 
L’ultimo increscioso episodio si è verificato in occasione del consiglio comunale aperto, nel quale ha partecipato il direttore generale dell’ASP 3. Pare che il consiglio fosse aperto, ma non tanto. Infatti il presidente del consiglio, sostevenva che l’apertura era limitata solo agli invitati, tutti gli altri dovevano attenersi solo a guardare, ascoltare  e al più considerare.
Dello stesso avviso non  era un ex consigliere comunale di lungo corso, il quale aveva ripetutamente chiesto di potere prendere parola. Stante il diniego opposto dal presidente del consiglio, gli animi si erano subito riscaldati. 
Alcuni consiglieri dell’opposizione  facevano notare l’inutilità di tale divieto. 
Vista la malaparata, il presidente del consiglio, graziosamente, decideva di concedere la parola al richiedente. Il quale sdegnato,  rinviava la concessione al mittente, sostenendo di non avere più nulla da dire.
La cosa sembrava finita lì, e invece, terminato il consiglio, i contendenti uscivano al “naturale” e nei corridoi si scatenava il putiferio. 
Venivano tirati in ballo, mogli, sorelle e chi più ne ha più ne metta,  alcuni si facevano tenere, altri rincorrevano con fare minaccioso. Insomma una vera baraonda.
Difronte a questi episodi non ci resta che arrenderci, ed ammettere mestamente l’infima caratura della nostra classe politica attuale: assomiglia tanto a certi monaci, che dimesso il saio ne combinavano di tutti i colori.
Il povero Ernesto Alfonso ha dovuto gioco forza convocarli, per invitarli ad abbassare i toni del confronto. Ma il punto è un altro. Gente che non ha basi culturali, che possiede solo la presunzione di volere ricoprire un ruolo, con danno grave per tutti, si esprime come può. Non potendo trovare nella testa il supporto necessario per far valere le proprie ragioni, usa il metodo più semplice mai esistito: spiegarsi ricorrendo a vie di fatto. 
Alcuni scambiano i locali del municipio per un bivacco, dove si celebra una scalcinata sagra di paese e tutti alla prima occasione trovano il giusto motivo per menar le mani.  Del resto è delle società culturalmente meno progredite risolvere le questioni usando la forza. Scelta obbligata quando la cultura latita,  perché i protagonisti hanno preso pochi libri in mano, forse giusto quelli per raggiungere un titolo di studio.

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NOTIZIA DEL GIORNO:
Ci è stato riferito che l’asino sapiente va in estasi quando è colpito da bucoliche visioni. Ernesto Alfonso è avvisato.
                                                              Il Giaguaro di Tebe.


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