sabato 16 ottobre 2010

Currit rota, urceus exit.



Adesso il pasticcio è pronto e servito. Una quantità esagerata di schifosa cartaccia è stata consegnata all'ufficio postale, per essere recapitata ai cittadini presunti evasori della TARSU. Ebbene sì,  Ernesto Alfonso il Sindaco, se pur tra mille dubbi e tentennamenti, ha deciso di andare avanti. Praticando una specie di karakiri politico, altamente autolesionistico. Se prima non era certo amato dai randazzesi, che pur tuttavia lo avevano eletto, adesso egli ha davvero raggiunto l'apice dell’impopolarità. Nessun altro Sindaco ha così fortemente suscitato l’antipatia popolare, un solo caso ci viene alla mente: quello del commissario Viviano, che agli inizi degli anni settanta introdusse la famigerata tassa di famiglia.
Egli è arrivato a quest’illusinghiero  risultato non da solo, ma è stato aiutato dall'assessore disastro, il Tremonti Etneo, che lo ha spinto con tutte le sue forze sull'orlo del baratro.
Mai sapremo, chi dei due ha avuto la brillante intuizione di utilizzare quest’assurdo metodo  d’accertamento; chi ha scelto la ditta,  quale criterio è stato utilizzato per il conferimento dell’incarico: asta pubblica, licitazione privata, semplice conoscenza personale.
Non sapremmo mai se qualcuno ha ritenuto verificare le competenze tecniche della ditta accertante, quali: precedenti esperienze, presenza di tecnici laureati o diplomati, di personale esperto di catasto.
L’unica cosa di cui possiamo essere certi, a seguito dei primi accertamenti notificati,  è che il personale utilizzato dalla ditta per scovare l’evasione, con il catasto ha la stessa frequentazione e confidenza che ognuno di noi può avere con la famiglia reale inglese. 
In alcuni avvisi di accertamento erano così evidenti gli errori, che bastava fare una semplice visura catastale per rendersene conto. Dirà il signor Sindaco o l’assessore, basta andare al comune per aggiustare tutto: ciò è fattibile per il cittadino provveduto. Ma non per l’anziano o per il cittadino semplice, a cui viene difficile capire quanto riportato in un documento indecifrabile. Molti, sopratutto gli anziani, pagheranno a prescindere dall'esattezza dei controlli.
La colpa di questo dissennato modo di agire é di Ernesto Alfonso o del Tremonti nostrano? Se fosse attribuibile al signor Sindaco poco male, é stato purtroppo eletto e dobbiamo sopportarlo, mentre se l'idea fosse venuta a qualche altro, vuol dire che siamo seriamente nei guai; infatti ai guasti causati da Ernesto Alfonso si aggiungerebbero quelli posti in essere da suoi assessori. E questo sarebbe grave e insopportabile per la città. Allora farebbe bene, Ernesto Alfonso, a richiamare all'ordine i suoi assessori: onde evitare che s’immettano sulla stessa strada dell'assessore disastro.
Stiano pure tranquilli gli assessori vecchi e nuovi perché nessuno si aspetta nulla da loro, del resto come diceva don Abbondio: "se uno il coraggio non ce l'ha non se lo può dare". Si limitino, pertanto, all’ordinaria amministrazione, senza sforzare più di tanto le loro preziose meningi, preoccupandosi solo di  intascare l'indennità spettantegli: é l'unico modo per evitare di fare danni alla popolazione. Quanto ad Ernesto Alfonso il Sindaco lo sappiamo già, egli é un uomo politico che pensa anfore, ma sa solo fabbricare pignatte.
                                                       Rosso di Sera.

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