domenica 1 agosto 2010

I POMPIERI DI VIGGIU'.


Per volere del visconte, su parere del barone
han fondato la sezione dei pompieri di Viggiù
pompa qua, pompa là, pompa su e pompa giù
poi a spese del marchese han comprato le divise
con feluche a larghe tese e i pennacchi rossi e blu
pompa qua, pompa là, pompa su e pompa giù
indi a scopo addestrativo il paese hanno incendiato
il reparto si è schierato e ha gridato: "Hip, hip urrà!"

Viva qua, viva là, viva su e viva giù
viva i pompieri di Viggiù
che quando passano i cuori infiammano
viva i pennacchi rossi e blu
viva le pompe dei pompieri di Viggiù.

Affrontarono l'incendio con le pompe verso sera
però l'acqua ahimè non c'era per potere funzionar
pompa qua, pompa là, pompa su e pompa giù
però il capo ebbe un'idea veramente peregrina
caricò con la benzina tutti quanti gli estintor
pompa qua, pompa là, pompa su e pompa giù
ed in meno di un secondo nel villaggio già bruciato
tutto in fumo se n'è andato il plotone dei pompier.

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Chi esce dai supermercati e percorre la via secondaria che conduce alle case popolari, si trova difronte un palazzetto nuovo di zecca, con in cima un'autorevole insegna con scritto sopra: “Corpo dei Vigili del Fuoco di Randazzo”. Ma tu guarda che imponenza, che importanza: un intero Corpo di Vigili del Fuoco, tutto per noi; bravi i nostri amministratori, grazie!, grazie di cuore!. Finalmente un'opera importante: una conquista significativa per la città.
Poi ti capita una sera facendo zapping di imbatterti in una seduta del Consiglio Comunale, aspetta dice il mio amico, non cambiare vediamo di cosa parlano.
Pensate un po' l'argomento era la nuova caserma dei pompieri, quel bel palazzetto posto all'ingresso della città: incuriositi ci siamo soffermati ad ascoltare. Non lo avessimo mai fatto! Sorvolando sull'ormai consueto vilipendio nei confronti della lingua italiana, che è da lavori forzati; per il resto non si capiva nulla; una confusione di carte, missive, di domande poste agli amministratori seguite da un non ricordo, alcune inutili disquisizioni tecniche incomprensibili: il tutto per dire che il palazzetto resterà disabitato, solingo, ignorato e fra qualche anno cadente. In sintesi per una vicenda incomprensibile, di lavori fatti male, di collaudi non eseguiti: del Corpo dei Vigili del Fuoco resterà solo l'insegna posta sulla facciata del palazzetto.
Da quella assurda bagarre consiliare, abbiamo compreso che la costruzione non è utilizzabile: perché non sicura. In particolare le vetrate non sarebbero in grado di reggere l'accumularsi di grandi quantità di neve.
Ora, almeno che non torni una nuova fase di glaciazione, è assai improbabile che nei prossimi inverni verremmo ricoperti da abbondanti nevicate. L'esperienza di quest'ultimo trentennio ci dice che dal lontano 1981 non si ricordano più nevicate abbondanti, perché gli eventi atmosferici, ormai da tempo, sono irrimediabilmente mutati: e poi questi vetri sono proprio così fragili. Mah! sarà, certo è che la cosa ci lascia molto perplessi.
Evidentemente chi era preposto ai controlli non ha fatto il suo dovere, tant'é che qualche consigliere dell'opposizione ha promesso di rivolgersi alla procura della Corte dei Conti, vedremmo se son rose.....
Ma al di là delle parole, delle carte disordinate, dell'incomprensibile linguaggio tecnico, resta la sensazione che, come in tutte le cose che riguardano la nostra città, ci sia una zona grigia. Alimentata dai tanti interrogativi rimasti senza risposta: perché si costruisce un palazzo per gli uffici giudiziari e poi questi finiscono a Bronte?; perché la Regione Siciliana spende un milione e settecentomila euro per la caserma dei pompieri, quando vi è già un distaccamento di volontari a Maletto?
Ecco la zona grigia: quello che non si dice, quello che non si riesce a comprendere.
E se gli accennati problemi tecnico-burocratici, inerenti alla costruzione, fossero una buona ragione per non turbare gli equilibri politici di una zona che è in mano al PDL?
Certo, se entrasse in funzione il Corpo dei Vigili del Fuoco di Randazzo, che senso avrebbe mantenere quello, se pur costituito da volontari, di stanza in Maletto?
Tutta dietrologia forse inutile, ma il sospetto non verrà mai dipanato, se non avremmo prima disarcionato la quinta colonna firrarelliana. I proditori, che somministrano giornalmente alla nostra martoriata città una dose piccola, quasi impercettibile, di cicuta, che mina lentamente il corpo già indebolito di una realtà sociale da tempo gravemente compromessa.
Quelli che pensano solo a raggranellare incarichi personali produttivi di laute indennità, salvo poi essere sempre servizievoli e accondiscendenti con il loro principale.
Tutto questo è oggi la politica randazzese, fatta di personaggi che hanno fatto della nostra città un sobborgo sub-urbano di Bronte, una sorta di villaggio a sovranità limitata, dipendente in tutto e per tutto da un centro decisionale comprensoriale diretto dall'innominato.
A noi non resta che gaiamente consolarci con il motivetto di cui sopra, con l' unica differenza che a Viggiù c'è quello che noi non avremmo mai: il corpo dei pompieri.
                                                                                                        Rasputin

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