sabato 20 febbraio 2010

I CHIACCHIRI SU CHIACCHIRI . . . . MA I MACCARUNI RINCHINU A PANZA.


A proposito dell’Assemblea pubblica organizzata dal PD e svoltasi il 6 c.m. è opportuno fare alcune considerazioni circa il comportamento, molto strano ed illogico, tenuto del nostro Ernesto Alfonso, politico navigato e persona certamente dotata di ottimo acume e di buona intelligenza.
Non riesco, infatti, ancora a spiegarmi come possa aver deciso di partecipare, non ho capito bene in quale veste, a quella pubblica riunione dove era chiaro che l’oggetto delle giuste critiche da parte dell’opposizione sarebbe stato lui in prima persona.
Vediamo allora di analizzare quali possono essere stati i motivi che hanno spinto il Sindaco a quella scelta rivelatasi poi scellerata.
Conoscendo bene il soggetto ritengo che difficilmente, di propria iniziativa, avrebbe operato in tal senso, pertanto non rimane altro da pensare che sia stato mal consigliato dai . . . . soliti buoni amici di cui si circonda. Magari qualche esperto della materia gli ha suggerito di recarsi in pompa magna, così come ha fatto, accompagnato dalle persone a lui più care, per creare con questa innovativa pensata un po’ di scompiglio sia tra gli organizzatori, ma soprattutto tra il pubblico, che magari vedendo giungere all’improvviso il capo dell’Amministrazione accompagnato da . . . . . tanto di segretario personale e seguito dai più illustri personaggi dell’alta politica randazzese, intimoriti o messi in soggezioni da queste ingombranti presenze, avrebbero alzato il bavero e quatti quatti sarebbero usciti dalla sala facendo mancare la presenza del pubblico e quindi determinando il fallimento dell’assemblea.
Un’altra ipotesi, che non è poi da scartare, potrebbe essere invece una strategia di lungo periodo pensata, studiata e messa in atto probabilmente dalla mente contorta ed interessata di qualche suo consigliori al fine magari, fra tre anni, di candidare alla poltrona di Sindaco il proprio rampollo ormai lanciato . . . si fa per dire, nell’olimpo della politica locale, tramandando così un’eredità che tanti buoni frutti ha dato . . . loro. Questo o questi personaggi, se così fosse, avrebbero tutto l’interesse a fare terra bruciata intorno al nostro beneamato Sindaco, consigliandolo male e ponendolo quindi in cattiva luce nei confronti della cittadinanza, salvo naturalmente continuare a godere dei benefici per gli ottimi consigli elargiti. Tanto sarà poi l’amico “ Senatur “ a decidere le sorti politiche, e non solo, di Randazzo.
Se così fosse, spiace dirlo, ma il nostro beneamato Sindaco è finito in mezzo ad una tana di serpenti a sonagli che, tra le tante cose, gli hanno anche fatto perdere il lume della ragione, facendolo partecipare ad una riunione trasmessa dalle Tv locali dove, come afferma Rasputin, ci ha fatto la figura di . . . m.
La ciliegina sulla torta poi è quella che tutta la cittadinanza ha potuto seguire qualche giorno dopo sugli schermi di una Tv locale. Il Sindaco infatti non contento della prima bruttissima figura, ha voluto farne un’altra: per circa un’ora, diversamente dal suo solito modo intelligente di trattare i problemi locali e la loro soluzione, con un inconcludente giro di parole, non ha fatto altro che criticare chi lo criticava, senza mai trattare i problemi che affliggono Randazzo, girandoci solamente attorno e dando anzi la colpa non si sa bene a chi. In compenso però lo studio di fattibilità dell’ammodernamento ed allargamento della SS 120 è già stato fatto. ( Ma chi se ne infischia diciamo noi ), i problemi sono altri. E poi sappiamo benissimo che quello è solamente fumo negli occhi; da Randazzo a Fiumefreddo è un susseguirsi continuo di abitazioni, ville, stabilimenti, passaggi a livello ecc. che non potranno essere mai rimossi, pertanto tale progetto è destinato a rimanere lettera morta. ( Non tanto morta perché chi . . . sta studiando viene lautamente pagato con i nostri soldi ).
In conclusione ritengo che i troppi impegni di lavoro, i tanti incarichi ricevuti e soprattutto i suoi affezionatissimi consigliori lo abbiano fatto andare in totale confusione, dalla quale sarà difficile riprendersi.
                                                                        Il Mago di Rocca cannuccia

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