giovedì 11 febbraio 2010

I PIFFERI DI MONTAGNA.



La sera del 6 febbraio, nel salone dell'Istituto Santa Caterina, si svolgeva la manifestazione del PD, della quale avevamo già parlato in precedenza.
Gli organizzatori, confortati da una buona presenza di concittadini, iniziavano i lavori all'orario prestabilito, con un intervento del prof. Michele Mangione, candidato Sindaco del centro-sinistra alle ultime elezioni amministrative.
Il buon oratore si addentrava nel suo discorso, trattando le questioni più sentite, che travagliano la nostra città; riferendosi, nel suo dire, con insistenza ad Ernesto Alfonso il Sindaco e alla sua politica fallimentare, come se lo stesso fosse presente lì, davanti a lui.
Le cose della politica sono a volte imprevedibili, difatti, mentre il Mangione scorreva il suo discorso continuando ad invocare il nome del suo avversario politico, da fuori si udiva un vociare, accompagnato da un intenso e consistente rumore di passi. E come avviene in certi film di suspense, mentre il Mancione evocava, evocava, evocava: nella sala si materializzava Ernesto Alfonso seguito da un codazzo di amici, militanti politici della sua parte, consiglieri comunali e assessori.
Uno stato di strano stupore si impadroniva dei presenti, i quali si chiedevano se il Mangione non avesse capacità divinatorie e magiche, tali che invocando in maniera così intensa avesse causato la sgradita materializzazione.
E' certo cosa insolita, perché mai si era visto il capo di un partito, prendere parte all'assemblea del partito avversario: situazione sconcertante, quanto strampalata. E dire che nel nostro comune se ne sono visti momenti di tensione politica, ma un fatto del genere non si era mai verificato.
Il signor Sindaco, con molta disinvoltura, prendeva posto in seconda fila, mentre i suoi accompagnatori, stavano acquattati, in timoroso silenzio in un angolo semi-nascosto della sala.
Certo c'è da capire cosa sia potuto passare nella testa di un uomo, che nonostante la diversità di posizione politica, abbiamo sempre ritenuto essere dotato di buona intelligenza: domanda a cui non troviamo risposta.
Mentre nella mente di molti balenavano gli interrogativi accennati, al moderato discorso di Mangione, seguivano quelli di Alfio Mannino, Fortunato Caggegi e del nostro commissario Piero Proietto, i quali, nonostante Ernesto Alfonso e la sua incomprensibile presenza, lanciavano strali che fendevano l'aria, come lame d'acciaio, e arrivavano diritti al destinatario; il quale non poteva che passivamente soggiacere ed incassare.
I brillanti oratori trattavano tutte le questioni che riguardano la città, inchiodando il Sindaco e gli amministratori alle loro responsabilità. Sembrava di stare su un ring: un pugile menava e l'altro incassava vittima, della sua stessa sconclusionata idea di essere lì, presente.
Una presenza inutile, ingombrante, fuori luogo, tanto più che non gli venne neanche concesso di prendere parola, perché il signor Sindaco avrebbe dovuto prenotarsi per tempo, come tutti gli altri oratori; comunque quella non era la sua riunione e non avrebbe avuto alcun senso consentirgli le repliche in chiusura.
Insomma, il puerile, patetico, sconclusionato disegno di creare scompiglio in casa d'altri fallì e la truppa del Pdl, fece la fine dei pifferi di montagna, che andarono per suonare e furono suonati; costretti mestamente a tornare a casa con le pive nel sacco.
Se dovessimo trovare una frase per chiudere il discorso, non potremmo che rifarci alla musa ispiratrice del centro-destra Emilio Fede, il quale, nei momenti di difficoltà, profferisce : “che figura di m.......!”.
                                                                                 Rasputin

1 commento:

  1. Caro Rasputin,
    ti leggo con piacere (mi permetto il "tu", spero me lo consentirai), non solo perchè spesso condivido le tue osservazioni, ma anche per la tua prosa mordace e piacevolmente colta. La tua cronaca dell'iniziativa da noi tenuta (il 6, non il 5 febbraio) è fedele a quanto accaduto; aggiungo però, che il sig. Sindaco ha avuto la possibilità persino di fare le conclusioni, visto che il sottoscritto ha invitato il primo cittadino a prendere parola solo alla fine del dibattito, poichè quello era il turno che gli spettava dal momento in cui, lo stesso, aveva prenotato l'intervento.
    Complimentandomi con te e con l'IdV di Randazzo, per questo spazio sul web, spero di leggerti ancora dal mio "esilio" raddusano. Ad maiora!
    Michele Mangione
    P.S. Perchè "Rasputin", in omaggio al guaritore russo o a Corto Maltese?

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