martedì 5 gennaio 2010

A UN CITTADINO CHE HA VOTATO PDL



Immaginaria lettera a un cittadino che ha votato PDL. Preciso che non vi è nessun nesso con la realtà, pertanto ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.




Egregio Signore,
non discuterò il voto che Ella ha dato al PDL perché, più che nelle querimonie e nelle polemiche, credo nella giustizia: in quella superiore giustizia capace di sistemare le cose in modo tale da coinvolgere, domani, tutta la cittadinanza, e quindi anche Lei, nei guai dei quali, oggi, io e la gente come me sembriamo le uniche vittime. So che Ella ha votato in quel modo, nella innocente presunzione di affidare le sue sorti e quelle dell'intera città ai paladini della libertà e del buon governo cittadino, ma commetterebbe una grave leggerezza se si sentisse partecipe, oltre che di una vittoria elettorale, anche di una Vittoria contro tutti i Mali.
Poiché La stimo, desidero metterLa in guardia dai guai che l'attendono e che Le illustrerò non su un piano astratto di presentimenti, bensì su quello delle esperienze di altri raccolte in giro. Naturalmente i guai saranno minori se Ella sarà prudente, conformista, adulatore e ipocrita. Ma supponiamo, invece, che un certo giorno si accorgesse di avere speso, con eccessiva fiducia il suo voto e osasse criticare il regimetto, magari in ufficio a portata d'orecchio dei suoi superiori.
In questo caso (che sarebbe gravissimo se Ella dipendesse da una qualsivoglia amministrazione comunale) si renderebbe presto conto che qualcosa intorno a Lei non va. Ella verrebbe subito retrocesso all'esercizio di funzioni secondarie a titolo di punizione.
Così le consiglierei nel caso Ella svolgesse una qualche funzione che incida sull'opinione pubblica randazzese, di essere cauto nell'illustrare gli eventi, tanto cauto da sfiorare le omissioni o le menzogne per sottrarsi agli strali del regimetto.
Sento il dovere di tranquillizzarLa su altri punti. La questione del moralismo del PDL per esempio. Se la televisione, infatti, l'obbligherà a vedere donne intabarrate e a udire cronisti televisivi noiosi e allineati, Ella potrà trovare giusto sfogo alle sue curiosità intellettuali dedicandosi alla lettura dei libri di un autore nostrano, storico, filosofo ed intellettuale, di grandi speranze per la nostra città, ufficiale rappresentante della cultura istituzionale, per intenderci una sorta di responsabile del MINCULPOP locale.
Non mi dica per carità che con quelli del centro-sinistra sarebbe stato peggio, perché potrei risponderLe che fare peggio di così non è possibile, sarebbe, tra l'altro, una questione inutile ed oziosa, non potendo avere, per ora, la possibilità della controprova. Ma poi vede si da il caso che io non abbia mai auspicato necessariamente la vittoria dell'una o dell'altra parte, ma più semplicemente di uomini dabbene.
Sono pronto a riconoscere che uomini del PDL hanno meritato il consenso, ma temo che la forza del vertice e quella degli “intrallazzatori”, avranno ragione sul buon senso e l'onesta intellettuale dei pochi rimasti.
Come vede non Le ho parlato di argomenti patetici o retorici, ma di questioni pratiche, facilmente riscontrabili.
La presente è solo una semplice una missiva che forse per qualcuno arriva in ritardo, ma solo adesso ho potuto scriverla, stante che non è semplice essere un uomo libero, in un paese che si dice libero, e agire di conseguenza.
Cordiali saluti

                                                                                                   Un suo caro amico.



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