sabato 2 gennaio 2010

UN MEDICO ANTICO.


Seguendo per televisione alcuni consigli comunali ed in modo particolare gli interventi del nostro signor Sindaco e dei componenti la Giunta Municipale, ho la netta impressione che questi personaggi assomiglino sempre più al quel famoso medico antico.
Una volta un medico, andando a fare le sue visite, si conduceva appresso un apprendista per la necessaria pratica. Ma il medico era digiuno dell'arte sua; e l'apprendista era degno del suo maestro.
Un giorno il medico va da un ammalato. Inizialmente gli tasta il polso, poi inforcati gli occhiali, gli ordina di tirare fuori la lingua. Si china sull'ammalato gli osserva la lingua e come gliela vede appannata di mucosa vi passa e ripassa su il dito.
Il medico non sa capire di che si tratti. Vorrebbe ordinare all'ammalato: erba di ventu ogni mali havi abbentu.
Ma teme di fare cattiva figura e ordina un uovo a bere.
Allora l'apprendista, che fino allora era rimasto zitto, per far vedere la sua bravura aggiunge: Ma chi sia friscu (Che sia fresco però).
La storiella è semplice, l'allegoria contenuta esprime quello che abbiamo sostenuto in lungo e largo negli articoli precedenti: cioè la mediocre capacità della classe dirigente attuale.
Nel passato abbiamo avuto degli amministratori che certo non erano dei geni, ma conoscevano bene l'italica arte di arrangiarsi. E se pur tra mille difficoltà, e districandosi tra limiti culturali e politici di vario genere, riuscivano sempre a portare un qualche minimo risultato a casa. S'intende risultato utile per la città: ora il finanziamento per la zona artigianale, ora in finanziamento per l'acquisto del museo di storia naturale, ora il finanziamento per la ristrutturazione del castello-carcere e via dicendo.
Quelli attuali invece non vanno oltre la Provincia Regionale di Catania, dove l'amico Giuseppe Castiglione può tutt'al più inviare qualche spettacolo musicale o teatrale.
Mentre le stanze del potere che conta, cioè quelle della Regione Siciliana, restano chiuse a doppia mandata e pertanto inaccessibili per i nostri eroi.
E la ragione è semplice, facilmente intuibile. Il partito che governa la città è il PDL, sua espressione è: il signor Sindaco, la Giunta, il Presidente del Consiglio e la maggioranza tutta. Tutti sanno che il PDL randazzese è legato mani e piedi al Senatore Firrarello, attuale Sindaco di Bronte; tutti sanno della guerra senza esclusione di colpi tra il Senatore Firrarello (area Alfano) e il Presidente della Regione Raffaele Lombardo. Questo fatto da solo basterebbe a far capire perché i nostri politici non sono bene accetti a Palermo.
Per dimostrare quanto sopra è sufficiente riferirsi all'episodio del finanziamento per l'estate randazzese 2009, promesso dall'Assessorato Regionale competente e ancora atteso dai nostri amministratori.
Come se non bastasse i rapporti tra i nostri amministratori e il Presidente della Regione si sono ulteriormente deteriorati, allorché il nostro nostro Comune fu il principale artefice della mozione di sfiducia dei confronti del dottore Mario Zappia, quale presidente del consiglio di amministratore dell'Ato rifiuti "Joniambiente".
La buona azione fu compiuta dal nostro Sindaco per consentire l'elezione del nostro concittadino Francesco Paolo Rubbino a quella carica. In molti hanno potuto formasi la convinzione che il Presidente Lombardo non deve averla presa bene, stante che tiene molto al dottore Zappia, tanto da averlo nominato direttore generale dell'Assessorato Regionale alla Sanità.
Insomma per farla breve alla Regione Siciliana per il Comune di Randazzo non c'è trippa per gatti e che il buon Dio ce la mandi buona.

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