sabato 9 gennaio 2010

UNA SCOMMESSA CHE AVREMMO VINTO SICURAMENTE.



Avremmo potuto scommettere qualunque cosa, perché eravamo certi che, il tratto di via Cairoli in rifacimento sarebbe stato asfaltato.
Denotando una totale mancanza di senso estetico e di rispetto per il centro storico, si è trasformata una sua via in una bruttura assoluta; trattandosi di una strada che ha per corollario una graziosa scalinata in pietra lavica, culminante nell'antica porta di San Giuseppe.
Volendo ritornare al famoso programma, così scriveva il nostro signor Sindaco  a proposito del centro storico: “La riqualificazione e la valorizzazione del nostro “Centro Storico” sono subordinate ad un’analisi dettagliata del contesto territoriale ed al rilievo critico delle risorse locali, allo scopo di impostare una politica di qualità, capace di risolvere i fattori di crisi.
Due gli aspetti fondamentali su cui si basa la nostra proposta:
1) inserire la gestione delle risorse culturali (architettoniche e naturalistiche) nelle strategie economiche e metterle a sistema con i principali fattori produttivi di crescita del territorio;
2) qualificare il rapporto pubblico-privato, per sviluppare tanto la qualità della fruizione e le prospettive di valorizzazione compatibile, quanto la partecipazione imprenditoriale e la cooperazione delle istituzioni sovracomunali.
La proposta ha lo scopo di integrare, entro i vincoli della tutela, la valorizzazione del patrimonio con la promozione dell’offerta turistica, secondo i seguenti obiettivi:
- elevare la qualità di vita dei residenti e qualificare la funzione residenziale;
- completare l’organizzazione della mobilità e dei parcheggi;
- assegnare visibilità a tutti i beni culturali e naturali in un sistema organizzativo unitario;
- valorizzare il commercio, l’artigianato e le attività compatibili con l’immagine e le funzioni complessive del centro storico;
- continuare nell’opera di recupero e riqualificazione del tessuto urbano medievale, attraverso la sistemazione di altre strade e viuzze.
Come sempre, quando leggiamo il programma elettorale del nostro Sindaco e poi lo confrontiamo con la realtà della nostra città, ci rendiamo conto di quanta verità ci sia nel detto nostrano “U parrari è arti liegia”. Perché, la cosa più banale che ci sia a questo mondo è predicare bene e razzolare male; cosa di cui tutti potremmo essere capaci, non ci vuole neanche l'impiego di quel minimo sforzo mentale, che anche gli esseri meno provveduti sarebbe capaci di compiere.
Adesso, si tratta di vedere se il nostro signor Sindaco vorrà trasformare il nostro centro storico in una “piccola giungla d'asfalto”, e siccome sapiamo che ne sarebbe capace; noi siamo seriamente preoccupati.
E' chiaro che il buon gusto estetico non è di tutti, pur tuttavia è difficile non accorgersi dell'orribile miscuglio di colori che caratterizza il fondo delle nostre strade. La via Cairoli parte da piazza Bixio asfaltata, si incrocia con la via Roma, lastricata con una pavimentazione color rosso quarzo smunto, ridiventa asfaltata fino in alto e senza soluzione di continuità si innesta nella via Fisauli: pavimentata anche questa con le mattonelle color rosso quarzo usate nella via Roma. Follie estetiche che farebbero rabbrividire anche il più sprovveduto degli esseri umani: cose che possono succedere solo nella nostra città.
La domanda sorge spontanea, perché spendere inutilmente tanti soldi per la realizzazione del “Giardino dei Finzi-Contini”, (la cosiddetta bambino-poli)? Impossibile trovare la risposta, se consideriamo tutto il pasticcio burocratico amministrativo che ne è venuto fuori, e l'infelice ubicazione in un sito assolutamente inadeguato; quando vi è l'emergenza strade interne, soprattutto nel centro storico: dove le riparazioni non possono essere effettuate in maniera raffazzonata o antiestetica.
Se è vero che il centro storico è il bene più importante che abbiamo, la sua conservazione, manutenzione e salvaguardia sono certamente le priorità assolute. Tutto il resto viene dopo. Perché è inutile andare in giro e riempirsi la bocca parlando di città d'arte, quando poi le strade del centro storico vengono asfaltate.
Ha mai visto, il signor Sindaco, nel centro storico di Taormina, Urbino, Assisi e via dicendo, strade asfaltate? Sappia che in una cittadina ben tenuta, l'asfalto lo si usa nelle strade extraurbane o al massimo nelle zone di nuova espansione.
Viene da pensare che quando si fanno convegni o si distribuiscono libri gratuitamente (il che significa che qualcuno li avrà pure pagati), cercando di magnificare la nostra città, non si vuole fare altro che gettare fumo negli occhi dei cittadini, e quel che rimane sono tutte chiacchiere, egregio signor Sindaco. Sterile, inutile e fastidioso chiacchiericcio di chi non sa che pesci pigliare.

4 commenti:

  1. I nostri migliori complimenti!!
    Purtroppo, i nostri pseudo amministratori non hanno il senso del buon gusto, oramai siamo al patetico. G.B. Vico diceva: la prima volta la storia si presenta come una tragedia (amm.zione 1998-2003 Del Campo), la seconda volta come falsa (disgraziatamente è l'attuale amm.zione Del Campo). Nel fratempo che attuano la distruzione sistematica del centro storico trovano anche il tempo per la svendita del patrimonio immobiliare comunale ....Fermiamoli!!

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  2. Per motivi legati al protocollo dell’account ke normalmente utilizzo il presente commento è stato diviso in due parti ma in sostanza si tratta di un unico commento.
    Parte prima.
    Via Cairoli è l'ultimo scempio ke questa amm.zione commette ai danni di un paese ke oramai è alla frutta. Il nostro sindaco è il perfetto politico ovvero: mette nero su bianco il suo programma di governo per poi arci-stra-fregarsene. Il sindaco nn è il solo colpevole dello scempio di via Cairoli, ma colpevoli in uguale misura sono pure: l'Assessore ai lavori pubblici e alla manutenzione stradale, nonkè vice-sindaco; l'Assessore all'urbanistica e al centro storico; l'Assessore alla viabilità e al bilancio; infine ma nn ultimo l'Assessore ai beni culturali. A questi soggetti occorre dare una medaglia per l'incapacità e l'incompetenza. Agli stessi occorre dare pure il premio "Attila D'Oro" come migliori attori protagonisti alla vandalizzazione del patrimonio artistico randazzese. I nostri amministratori si riempiono la bocca parlando di turismo e di sviluppo economico legato alle nostre bellezze arkitettonike, per poi compiere degli sfregi verso gli stessi beni arkitettonici, declamati precedentemente come medicina allo sviluppo randazzese. Cari inetti signori, questa è incoerenza bella e pura sia verso la città ke verso gli elettori a cui avete soffiato il voto. E' mai possibile ke nessuno metta sulla retta via un sindaco e una giunta smisuratamente inefficiente e arrogante nei suoi atti? E' mai possibile ke nella maggioranza nn esiste un consigliere comunale di buon senso ke illustri al nostro sindaco ke l'asfalto in via Cairoli è un pugno nell'okkio al patrimonio storico-arkitettonico di Randazzo? Mi chiedo dove sia finito quel dottore arkitetto ke si era tanto scadalizzato per la modifica a un gradino di p.zza Santa Maria durante l'amm.zione Vekkio? Tutte le sue eloquenze storike e arkitettonike dove sono finite? Forse, considerato ke ora è un consigliere di maggioranza, ha preferito fare lo gnorri e sopire tutte le sue conoscenze di storia dell'arte in merito al patrimonio artistico di Randazzo. Il fido giovane storico (novello Plumari), nonkè segretario particolare del sindaco, nn ha obiettato niente al suo mecenate-sindaco dello scandaloso atto di dolo ke si perpetrava in via Cairoli? Forse, il novello Plumari ha dimenticato ke via Cairoli è una strada del centro storico? Ha dimenticato pure ke quel determinato tratto di strada porta ad una scalinata in lastricato lavico alla cui sommità c'è una delle porte medievali di accesso alla città e le vestigie della kiesetta di S. Giuseppe? L'unica spiegazione plausibile, per il novello Plumari (tutto kiakkiera e lacché), alla compartecipazione per lo scempio di via Cairoli è quella di nn contraddire il sindaco per paura ke questo lo rileghi a un ruolo marginale ke potrebbe appannare il proprio ego. Il giovane storico ha temuto, forse, ke il sindaco gli togliesse la livrea di valletto dei corridoi nel palazzo comunale? No...No... No signori, nn può essere ke per vantaggi, veri o presunti, i nostri consiglieri comunali di maggioranza e gli uomini vicini al sindaco si riducono al totale silenzio, diventando complici di scellerattezze verso la città di Randazzo e i cittadini randazzesi. Vero è, citando il Manzoni, "il coraggio, se uno non ce l'ha, non se lo può dare". E' altrettanto vero ke i nostri stupefacenti consiglieri del PdL e i loro affini sono soprattutto dei randazzesi, figli di una città afflitta di problemi ke la logica imporebbe a loro di risolverli.
    Continua nelle seconda parte.

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  3. Per motivi legati al protocollo dell’account ke normalmente utilizzo il presente commento è stato diviso in due parti ma in sostanza si tratta di un unico commento.
    Parte seconda.
    Ma i nostri amministratori la mattina guardandosi allo spekkio si kiedono mai: "Ma ke minkia stiamo combinando?!? Ma che cavolo di paese lasceremmo ai nostri figli e nipoti?!?" Amaramente, credo ke costoro hanno smesso di guardarsi allo spekkio, perké ogni qualvolta si guardassero dovrebbero autoinfliggersi la punizione moralmente e civilmente (dopo il suicidio)più ignobile, ke un uomo può arrecare a se stesso, ovvero sputarsi addosso. Ero convinto ke gli scempi arkitettonici e le distruzioni fossero finiti da tempo; ricordo un assessore degli anni settanta ke sbraitava fermamente, nell'aula consigliare, in un randazzese a tratti italianizzato: "un randazzese aveva tutto il sacrosanto diritto di rompere il portale o la finistra antica di casa propria, in pieno centro storico, per farne l'entrata di un garage in modo ke parkeggiasse la propria ape all'interno della casa". Oggi diremmo ke quell'assessore parlava in quel modo per la sua ignoranza culturale e una scarsa sensibilizzazione verso il patrimonio arkitettonico; pensiamo pure ke tali affermazioni fossero di folklore per guadagnare qualke voto in più. Ma ignoranza o folklore, notte e tempo in quegli anni sparirono molti portali sostituiti da porte più ampie con montanti e arkitravi in cemento. Egregio sig. Sindaco e brillanti menbri della Giunta l'arroganza e la presunzione nn portano a niente. Come randazzese vi invito a dimettervi e di nn ricandidarvi mai più, credo fortemente ke siete una vera piaga per questa città. Nn avete nessun rispetto verso la città né verso i vostri stessi elettori e siete incoerenti verso il vostro stesso programma di governo. L'assessore alle politike sociali, con vocina piccina e pia, durante un consiglio comunale, riportava un suo casuale colloquio in un bar cittadino con dei forestieri:"il dott. Del Campo sindaco è una risorsa e una fortuna per noi randazzesi, peccato ke altri comuni nn abbiano un sindaco come Del Campo". Personalmente, come randazzese, invidio fortemente tutti quei comuni piccoli e grandi ke nn hanno un Ernesto Alfonso come sindaco, ke nn hanno uomini come i nostri assessori incapaci e compiacenti ai voleri del sindaco. Invidio tutte quelle città con consigli comunali composti da consiglieri di maggioranza liberi e capaci di autocritica, nn legati a interessi di bottega e menefreghisti verso la città in cui vivono. -Ke la forza sia con Voi- per nn vomitare al regresso culturale, politico ed economico ke sta vivendo Randazzo grazie a questa classe dirigente.

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  4. Un manifesto del circolo randazzese di IdV definiva la giunta comunale: “non certo di altissima qualità”. Riflettendoci, tale affermazione nn è denigratoria ma è giusta perkè nn esiste una diversificazione politica ke potrebbe contribuire a migliorare Randazzo. La giunta Agati era più variegata, fatta da persone ke appartenevano, in seno all’MPA, a diverse correnti come a quella di Lombardo ed a quella di Leanza. Gli uomini di AN, primordiali alleati della giunta Agati, erano vicini alla corrente Stancanelli, altri avevano Musumeci come riferimento. Questa amm.zione ha una sola corrente politica di riferimento all’interno del PdL quella di Firrarello-Castiglione (area Alfano-Schiffani). Il rapporto verso Firrarello-Castiglione è gestito in prima persona dal sindaco e dall’attuale p.c.a. dell’ATO; il resto nn ha nessun rapporto con politici del PdL legati all’area Miccicchè. Gli attuali uomini ex di AN hanno ancora Stancanelli come riferimento, ma quest’ultimo nn ha nessun ruolo nella giunta regionale come nn lo hanno i suoi uomini di fiducia. Nn dimentikiamo ke Stancanelli ha già le sue rogne per il governo di Catania e nn appartiene ai fedelissimi siciliani del presidente Fini. Gli assessori e consiglieri comunali ke a loro dire sono vicini all’UDC, di fatto sono esclusi dallo stesso partito a livello cittadino. Costoro sono stati eletti nelle liste civike collegate al candidato sindaco Del Campo perkè la sezione cittadina dell’UDC era alleata dell’MPA. Al governo regionale l’UDC è fuori a partite dalla giunta Lombardo bis. Morale della favola: Randazzo è tagliata fuori da qualunque flusso di denaro e di seri progetti ke il governo regionale potrebbe investire sulla nostra città perkè manca di qualunque sponsor politico all’interno dell’odierna giunta regionale e nei gabinetti assessoriali. In campagna elettorale gli uomini del PdL, rompendo i cabassisi, dicevano a dritta e a manca che avrebbero avuto le porte aperte ovunque, perkè tutte le varie Amm.zioni (Provinciale e Regionale) erano tutti governati dal centro-destra. In sintesi, il centro-destra tradizionale insieme all’ MPA, essendo alleati, erano da considerarsi come un unico blocco politico ke avrebbe elargito favori e benefici infiniti all’amm.zione Del Campo. Nessuno del centro-sinistra, neanke il candidato sindaco Mangione, in campagna elettorale contraddisse tale illazione, bastava dire ke se il PdL e l’MPA erano affini, perkè c’erano due candidati sindaci in competizione tra di loro? La logica impone ke tra alleati nn ci sia lotta ma accordo e unità di intenti, a Randazzo perkè erano ognuno per conto proprio con tanto di sigle ufficiali? Forse, considerato lo scarso carisma degli uomini del centro-sinistra e del candidato Mangione, queste asserzioni nn avrebbero cambiato gli eventi ma avrebbero portato oggi, l’elettore randazzese, a capire ke è stato sonoramente preso in giro. Spesso noi randazzesi abbiamo una memoria labile, peggio ancora siamo degli automasokisti, perkè abbiamo affidato le sorti di Randazzo al mirabile e fantastico duo Firrarello-Castiglione, per ironia, gli stessi ke hanno depredato la città di strutture e servizi a beneficio della loro Bronte. L’elettore randazzese del PdL, col suo voto, ha consegnato al duo brontese il compito di aprire tutte le porte degli Asses.ti Regionali in modo ke portassero prosperità alla nostra città. Se i benefici “delle porte aperte ovunque” hanno portato, in due anni di amm.zione Del Campo, solo i cantieri scuola e il presunto campo di golf, onestamente penso ke gli amm.tori di questa città sono tutti da internare in un reparto psikiatrico e gettarne via la kiave. La malsana visione politica del PdL randazzese ha portato e continuerà a portare solo promesse fraudolenti verso una città ke ha un urgente bisogno di fatti e atti concreti ke la facciano uscire dall’oblio. Mi auguro ke alle prossime amministrative l’elettore si ricordi di tutto ciò e nn si faccia più raggirare da questi politici dove il più sano è affetto da sarcoptes scabiei. -Ke la forza sia con Voi-

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