E' un tarlo del carattere che mina seriamente la dignità di ogni essere umano; di cui si deve parlare con delicatezza per non umiliare le creature che ne sono affette e non posseggono gli anticorpi necessari per espellerlo: un'epidemia divenuta endemica non solo nella nostra città, ma nell'Italia intera. Una malattia insidiosa, tentatrice e avviluppante.
Si diviene conformisti per adesione ideologica, per passione, per adattamento, ma soprattutto per convenienza. La forma più grave è il conformismo per convenienza, che è come vendere l'anima.
Dicevo che ci vuole delicatezza a parlarne, ma anche coraggio, perché è raro esserne mondi del tutto e anche per carità cristiana nei confronti del prossimo che va in giro con questa malattia, di cui talvolta non è cosciente.
Il servilismo politico ha generato il conformismo del giorno per giorno, adesioni non disinteressate e precarie, che hanno la maschera della fedeltà verso personaggi in carica. Vedremo cosa resterà dell'adorazione incondizionata verso gli Dei brontesi il giorno in cui questi cadranno. Saranno i loro amici ancora cosi amorevoli e servizievoli? O li dimenticheranno ipso facto per correre verso i nuovi Dei che nel frattempo ne avranno preso il posto? Oggi sacrificano sull'altare di un conformismo tornacontista gli interessi della città. L'opporsi e anche l'indifferenza, la quale implica semplice dissenso, sono divenuti atteggiamenti temerari e costosi che conducono all'ostracismo dalle comuni relazioni umane.
La strada della piccola storia della nostra città è oggi attraversata da amministratori che camminano sotto il vessillo di un conformismo che utilizza parole ingannatrici o trappole. Parole contraddette dalla realtà, basta vedere la vita sociale ed economica che pullula, intrisa di dinamismo economico nella vicina Bronte. E' un conformismo che diventa idea e l'idea diventa un partito (PDL), che nonostante i propositi di purezza favorisce affari, clientele e prebende.
Il conformismo è anche un tessuto di interessi, che se attaccato serra le proprie fila, si difende e contrattacca con la sua struttura difensiva e i suoi veleni molluscolari.
Il conformismo diventa un regime che avvolge e coinvolge dal più semplice dei cittadini al prete che accoglie con uno scampanio l'elezione del Sindaco, scambiando l'esito di una consultazione elettorale con la conclusione di un conclave che elegge un nuovo Papa.
Può sembrare che il conformismo praticato da alcuni uomini e donne, che costituiscono l'asse portante del tessuto sociale cittadino sia una cosa anomala. Ma le legge della convenienza e dell'adattamento e tanto diffusa e ritenuta giusta, anzi normale, che nessuno si avvilisce facendo quello che la maggioranza fa.
Chi dissentendo, ha tentato di opporvisi, ha soltanto potuto accendere fuochi fatui da cimitero, seguiti da quella luce effimera ed illusoria, che da essi promana.
Essendo questo uniformarsi divenuto modus vivendi di molti, chi appartiene al centro-sinistra e non si adatta o tenta di reagire è da alcuni evitato come persona inopportuna e guasta, anche se parla o scrive per adempiere ad un dovere della coscienza. Buon per lui se, oltre questo bando sociale, non venga perseguitato in Corte per non aver taciuto e per aver disturbato affari e disegni.
Ma c'è una via d'uscita ed è l'unica possibile.
L'alternativa al conformismo può nascere da una forza politica nuova e diversa, che partendo dall'esperienza cittadina, anche di governo, del centro sinistra, sappia trasmettere una nuova idealità fatta di contenuti civici e culturali, tali da sostituire il conformismo, riducendone le impurezze entro i limiti non eliminabili dei rapporti umani.
MORIRE PER DELLE IDEE (F. De Andrè)
RispondiEliminaMorire per delle idee, l'idea è affascinante
per poco io morivo senza averla mai avuta,
perchè chi ce l'aveva, una folla di gente,
gridando "viva la morte" proprio addosso mi è caduta.
Mi avevano convinto e la mia musa insolente
abiurando i suoi errori, aderì alla loro fede
dicendomi peraltro in separata sede
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè ma di morte lenta.
Approfittando di non essere fragilissimi di cuore
andiamo all'altro mondo bighellonando un poco
perchè forzando il passo succede che si muore
per delle idee che non han più corso il giorno dopo.
Ora se c'è una cosa amara, desolante
è quella di capire all'ultimo momento
che l'idea giusta era un'altra, un altro movimento
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta
ma di morte lenta.
Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio
lo predicano spesso per novant'anni almeno.
Morire per delle idee sarà il caso di dirlo
è il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno.
E sotto ogni bandiera li vediamo superare
il buon matusalemme nella longevità
per conto mio si dicono in tutta intimità
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè,
ma di morte lenta.
A chi va poi cercando verità meno fittizie
ogni tipo di setta offre moventi originali
e la scelta è imbarazzante per le vittime novizie
morire per delle idee è molto bello ma per quali.
E il vecchio che si porta già i fiori sulla tomba
vedendole venire dietro il grande stendardo
pensa "speriamo bene che arrivino in ritardo"
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè,
ma di morte lenta
E voi gli sputafuoco, e voi i nuovi santi
crepate pure per primi noi vi cediamo il passo
però per gentilezza lasciate vivere gli altri
la vita è grosso modo il loro unico lusso
tanto più che la carogna è già abbastanza attenta
non c'è nessun bisogno di reggerle la falce
basta con le garrote in nome della pace
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta,
ma di morte lenta.
(Gli uomini passano ma le idee giuste restano), Ke la forza sia con Voi.