venerdì 4 dicembre 2009


RINASCE LA RANDAZZO LITTORIA
Il palazzaccio sito in piazza Bixio n. 4 é comunemente inteso dai nostri concittadini ex Gil, e non ex Gigli come qualche illetterato lo ha indicato parlandone in televisione. E' pertanto opportuno chiarire cosa era la G.I.L.. Con questa sigla si soleva riferirsi alla Gioventù Italiana del Littorio, una organizzazione giovanile fascista, fondata il 29 ottobre 1937 (XVI dell'era fascista), con lo scopo di accrescere la preparazione spirituale, sportiva e militare dei ragazzi italiani fondata sui principi dell'ideologia del regime. In essa confluì l'Opera Nazionale Balilla, creata per i giovani di ambo i sessi dai 6 ai 21 anni, e tutte le organizzazioni che ad essa facevano capo, rispondendo direttamente alla segreteria nazionale del PNF.
Nel palazzaccio in questione la nefasta organizzazione aveva la sua sede, derivando da ciò la diffusa abitudine, nel dopo guerra, di riferirsi ad esso con l'appellativo di ex GIL.
In Realtà la costruzione era di proprietà di Giuseppe ed Anna Vagliasindi. Nel 1954 venne da Francesco Vagliasindi costituita “l'Opera Pia Pro faci Mucciati", alla quale furono devoluti diversi beni immobili, ivi compreso il fabbricato de quo. Le finalità dell'Ente benefico erano curiose, in quanto si trattava di soccorrere economicamente tutti i nobili decaduti, i quali versavano in condizioni economiche disagiate ma, gravati dal blasone dei loro avi, provavano vergogna a chiedere aiuto. Ed allora a questi nobili decaduti (Facci Mucciati) veniva incontro il benefico sodalizio.
Con la recente revisione di tutti gli enti di assistenza e beneficenza la Regione Siciliana, ha ritenuto opportuno aggregare la suddetta opera pia con la casa di Riposo Paolo Vagliasindi del Castello. Pertanto quest'ultimo ente ne è divenuto proprietario ed amministratore di tutti i beni del soggetto giuridico aggregato e per conseguenza soppresso.
Tutto ciò premesso veniamo al punto della discussione. Recentemente è stata stipulata una convenzione tra i comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo per creare centri di aggregazione e aree attrezzate.
La convenzione è stata firmata dai sindaci di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, nella sala della Giunta del Comune di Bronte. Essa ha lo scopo di regolare i rapporti fra i 4 Comuni che insieme hanno presentato il progetto “Crescere nella legalità” da finanziare con i fondi del Pon sicurezza, nel quale è previsto il recupero di aree urbane, la fruibilità di beni pubblici, la creazione di centri di aggregazione e di aree attrezzate da mettere a disposizione dei giovani.
A Bronte le attività progettuali proposte riguardano il recupero di tre aree urbane alle quali saranno associate diverse iniziative. La prima riguarda la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria nella zona denominata “167” Sciara di S. Antonio, dove si realizzerà del verde attrezzato, campetti sportivi polivalenti ed un pattinodromo da utilizzare in collaborazione con le scuole. La seconda prevede la valorizzazione della piazza San Giuseppe con la costruzione di un palco all’aperto e l’istituzione di una scuola di teatro; ed in fine per contrastare fenomeni di degrado ambientale nel parco urbano adiacente alla scuola media, si prevede la realizzazione di una strada tra corso Umberto, il parco, e il costruendo mercato coperto, con illuminazione e videosorveglianza. Alla realizzazione di un centro di aggregazione guarda pure il Comune di Maletto che ha pensato al recupero di una vecchia opera, sita in contrada Margi dove si realizzerà uno spazio polifunzionale. Maniace ha proposto di realizzare un parco urbano attraverso l’ampliamento di una piazzetta esistente sita nella zona centrale del paese ed esattamente in contrada Fondaco.
I nostri tre lettori riterranno che abbiamo dimenticato di citare il progetto che il nostro Sindaco dott. Del Campo Ernesto Alfonso motu proprio ha deciso di realizzare con il cospicuo finanziamento. Ma cosi non è; riteniamo parlarne per ultimo intanto perché ci riguarda direttamente e poi perché è un progetto a dir poco bislacco e difficilmente condivisibile.
Ecco in cosa consiste: il signor Sindaco decidendo di realizzare, con la parte di finanziamento a noi destinata, un centro giovanile polivalente, ha ritenuto di individuare nel palazzaccio il luogo ideale. Curiosa scelta in molti pensarono, ma come il Comune con tanti immobili di proprietà che potrebbe, ristrutturandoli, utilizzarli come meglio vuole, sceglie un immobile di proprietà di un'altro Ente? Allorché il quesito fu posto in consiglio comunale il Sindaco rispose che doveva necessariamente farsi così: perché trattasi di un bene non pubblico ma nella disponibilità pubblica (vai a capire cosa vuol dire), che sarebbe stato concesso in comodato gratuito per venti anni.
Parafrasando il grande Toto potremmo dire “alla faccia del bicarbonato di sodio", spendiamo oltre un milione di euro per ristrutturare una catapecchia e averla in comodato gratuito solo per vent'anni; quanto con quei denari avremmo potuto realizzare un fabbricato nuova di zecca.
Certo se poi tiriamo in ballo la storia tutto questo appare grottesco e ridicolo; non é che come diceva il sommo poeta "C'e qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico…"; non è che qualcuno si è confuso sbagliando periodo e pensa di organizzare i nostri giovani in : Giovani forzisti, Avanguardisti di mediaset, Giovani Berlusconiani, Piccoli Figli di rete quattro e così via.
Richiamandoli magari ogni sabato alla scuola di indottrinamento e formazione ideologica, nonché completare il tutto con esercizi fisici a corpo libero. Certo se cosi fosse bisognerebbe capire chi dei nostri amministratori dovrebbe dare l'esempio, mostrando per primo l'esuberanza fisica attraverso il salto nel cerchio di fuoco come avveniva ai tempi che furono.
Tornando al presente chissà perché non si parla più dell’ex cinema Moderno o delle Rose, allorché il signor Sindaco disse in campagna elettorale che il finanziamento c’era di certo e si aspettava solo che lui lo utilizzasse. Pia Illusione, visto che il finanziamento si era gia eclissato da un pezzo, salvo ritenere il signor Sindaco che, per occhio di riguardo nei suoi confronti, il ministero avesse messo le somme in un salvadanaio in attesa del suo ritorno.
Per non dire del Monastero di San Giorgio, acquistato negli anni ottanta e oggi in completa rovina, nella più totale ed assoluta indifferenza di chi sta al Comune.
Rischiando di diventare noiosi ribadiamo l’idea che la città abbia urgente bisogno di darsi al più presto una vera classe dirigente, ma questo dipende dalla sensibilità del nostro signor Sindaco. Il quale dovrà prima o poi comprendere che questa condizione di totale “stagnazione” é solo dannosa per tutti.

1 commento:

  1. La cosa che ci umilia ancor di più come cittadini è, non solo avere questi amministratori, ma anche questa opposizione. Muta,consociativa e per nulla combattiva e veramente alternativa. Come sul caso Cimitero e tanti altri che non sto a citare. Non capendo che non dovrebbero rappresentare solo se stessi o i loro amici, ma anche quella parte di cittadini che crede che un'altra amministrazione sia possibile. L'unica forza veramente fuori dagli schemi è L'Italia dei Valori, peccato che non sia rappresentata in Consiglio.

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